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PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Autore

Chiarimento posizione spirituale.

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2011 16:35
31/01/2011 00:59
Molte mie domande non sottindendono una risposta
per cui evita di mettermi le parole in bocca tu sei capace anche di spingerti oltre ed è questo che a me non piace sono orgogliosamente
etero

in secondo luogo è vero che non conosco tutta la perversione che possono raggiungere i gay

ma stanne certo che so benissimo quello che non possono ottenere

Infine ti ripeto

non far la parte della vittima poichè le tue accuse son ben manifeste
e se credi di offendere l'altrui intelligenza erigendoti a palladino
dell'io so tutto e son miglior di voi, con me caschi maluccio.

Non avevi detto che sono il dio del copia incolla...anche questo è informare, poi ognuno ne trae le proprie conclusioni.

N.b.
apparire belli e buoni, non è sinonimo di onestà nè di rettitudine.


Segue>>>>>>>>>
31/01/2011 01:10
Domande e risposte sul problema dell'omosessualità


Articolo pubblicato su Cristianità N. 314 novembre-dicembre 2002



Il 22 ottobre 2002 Franco Grillini, deputato dei DS, i Democratici di Sinistra, e presidente onorario dell’ARCI Gay - sezione gay dell’Associazione Ricreativa Culturale Italiana -, e altri hanno presentato una proposta di legge dal titolo Disciplina del patto civile di solidarietà e delle unioni di fatto, che mira al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, incluse quelle omosessuali.

Nella prospettiva dell’acuirsi del dibattito in relazione anche a quest’ultimo tema, viene offerto un contributo, articolato e argomentato, per combattere questo ennesimo e radicale attacco alla civiltà naturale e cristiana.

di Bruto Maria Bruti


ELEMENTI PER UNA DEFINIZIONE

1. Che cos’è l’omosessualità?

Con il termine «omosessualità» s’indica la condizione di una persona, maschio o femmina, che prova attrazione sessuale per persone del suo stesso sesso. L’omosessualità femminile viene indicata anche con i termini «lesbismo» o «saffismo», con riferimento agli amori omosessuali attribuiti alla poetessa Saffo, vissuta nell’isola greca di Lesbo fra i secoli VII e VI a.C.


2. Che cosa non è l’omosessualità?

L’omosessualità non è dovuta a insufficienze ormonali o ad altri fattori patologici organici, né va confusa con l’«ermafroditismo» vero - coesistenza dei due sessi nella stessa persona - o con lo «pseudo-ermafroditismo», connotato dalla malformazione dei soli organi genitali esterni, che presentano alcuni caratteri dei due sessi.

Diverso dall’omosessualità è anche il «transessualismo», atteggiamento psichico di non accettazione o, addirittura, di odio verso i caratteri sessuali del proprio corpo.


3. Qual è l’incidenza dell’omosessualità?

L’entomologo e zoologo statunitense Alfred Charles Kinsey (1894-1956) - studioso dei comportamenti sessuali umani, la cui agenda segreta si proponeva di trasformare la società in senso omosessuale, anch’egli omosessuale e favorevole alle relazioni intime fra adulti e bambini - sostiene la tesi secondo cui il 10% dell’umanità sarebbe omosessuale o bisessuale, cioè sarebbe nella condizione di chi prova attrazione sessuale per entrambi i sessi (1).

Questa tesi, accettata per lungo tempo in modo acritico, è stata ormai confutata sia da una serie di studi internazionali sia, soprattutto, da censimenti effettuati negli Stati Uniti d’America e in Gran Bretagna (2).

Al massimo, si può sostenere che hanno tendenze omosessuali di qualche tipo solo il 2% degli uomini e l’1% delle donne (3).


II. FRA NATURA E VIZIO


4. Il comportamento omosessuale è un comportamento biologico innato?

L’esistenza d’individui con tendenze bisessuali e l’esistenza di persone che hanno mutato la loro inclinazione omosessuale indica che il comportamento omosessuale non è un comportamento biologico innato.

Inoltre, contro l’ipotesi dell’omosessualità come condizione biologica, è interessante lo studio realizzato sul comportamento sessuale dei gemelli omozigoti, cioè con tutti i caratteri ereditari uguali e con la stessa struttura biologica.



Tale studio, fatto per dimostrare questa incidenza genetica, ha evidenziato che, fra i gemelli omozigoti, vi è una concordanza del 52% nei rari casi in cui un gemello ha scelto un comportamento di tipo omosessuale.

Tuttavia il dato più importante emerso da questi studi è che il 48% dei gemelli omozigoti, pur essendo stati allevati insieme, mostra orientamenti sessuali opposti anche in quei casi rari. Perché circa la metà dei gemelli omozigoti presenta una discordanza per quanto riguarda l’orientamento sessuale?

Il dato sottolinea l’insufficienza e i limiti delle teorie biologiche sull’omosessualità (4).





5. L’omosessualità è un vizio o una malattia della psiche?

Il vizio è l’abitudine di comportarsi in modo disordinato e tale abitudine è la conseguenza di una prolungata ripetizione di atti disordinati.

Esiste spesso un rapporto d’interdipendenza fra vizio e malattia.

Si pensi al caso dell’alcolismo.

Alcune persone possono giungere all’alcolismo per libera scelta, ma poi si crea uno stato di dipendenza psicologica, si hanno alterazioni ingravescenti della personalità e nascono anche patologie di tipo organico dovute all’abuso dell’alcol:

dipendenza biologica, turbe neurologiche, turbe dell’apparato digerente e di quello cardiovascolare.

Quindi molte scelte, libere all’inizio, alla fine rendono schiavi.

Invece molte scelte apparentemente libere non lo sono totalmente, ma fortemente condizionate da situazioni di «disordine» familiare e sociale, dalle quali la persona è contagiata o che subisce senza sua colpa.


Tali situazioni di disordine nascono dall’accumulazione e dalla concentrazione degli effetti prodotti dal cattivo uso della libertà da parte di tante persone, che interagiscono negativamente con la libertà del singolo e che riducono notevolmente la sua consapevolezza e la sua responsabilità spingendolo su strade sbagliate.


Infatti alcune persone giungono - per esempio - all’alcolismo in conseguenza di ferite della psiche; in certi casi abusano dell’alcol nel tentativo illusorio di vincere il senso di solitudine e d’isolamento, ma finiscono, senza volerlo, per dare maggiore consistenza ai propri problemi e per aggiungere, alle vecchie sofferenze della psiche, le nuove, che nascono dalla dipendenza e dalle patologie determinate dall’abuso dell’alcol.


Dunque il vizio può portare alla malattia e la malattia al vizio: spesso essi si fondono e si confondono fino a costituire un «circolo vizioso», una spirale senz’apparente via d’uscita, in cui le diverse componenti si alimentano reciprocamente.

Ricerche scientifiche dimostrano che esiste negli omosessuali:

a. un complesso d’inferiorità nei confronti del proprio sesso (5);

b. una mancata identificazione con il modello del genitore del medesimo sesso. L’identificazione non avviene perché il genitore è «inadeguato», oppure perché il soggetto - bambino o bambina -, per aspetti caratteriologici suoi, indipendenti dal comportamento del genitore, non trova in lui quanto va cercando (6);

c. un attaccamento infantile non consapevole al genitore complementare (7);

d. un precoce condizionamento dovuto ad atti sbagliati e ripetuti a un punto tale da trasformarsi in abitudini (8).




CONTINUA>>>>>>>>>>

31/01/2011 01:16
6. L’omosessualità è un comportamento «naturale» perché si verifica anche fra gli animali?


Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee.

Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degl’individui più deboli o del partner dopo l’accoppiamento, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione.

Le leggi con cui vanno regolati i comportamenti umani sono di natura diversa e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana.

Gli atti di tipo omosessuale che, in casi particolari, possono verificarsi fra gli animali sono ancora di difficile interpretazione e gli studi in materia sono soltanto agl’inizi.

Nelle specie che hanno uno scarso dimorfismo sessuale - cioè all’interno delle quali esistono sì due tipi differenti per morfologia, fisiologia o comportamento, ma questa differenza è ridotta - esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e a corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a montare altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie (9).



In molti uccelli e pesci, specie che non hanno grandi differenze fra i due sessi, l’essere dominante - dice il medico austriaco Konrad Zacharias Lorenz (1903-1989), fondatore dell’etologia, la disciplina biologica che studia le abitudini e i costumi degli animali e l’adattamento delle piante all’ambiente - reprime, fino al limite della soppressione, la sessualità femminile e l’essere dominato reprime la sessualità maschile: non bisogna dimenticare che per gli animali l’essenza della femminilità consiste nell’essere sottomesso, cioè «messo sotto» in senso propriamente fisico (10).


Molti pesci - per esempio i labridi della specie Thalassoma bifasciatum - iniziano la vita come femmine e costituiscono banchi di sole femmine, guidati da un maschio.

Se il maschio viene tolto dal gruppo, la femmina più robusta cambia colore e si trasforma in un maschio, che domina il gruppo ed è capace di fecondare.

Fra i pesci pagliaccio - Amphiprion - una coppia dominante inibisce la crescita degli altri membri. Se viene tolta la femmina, il maschio suo compagno si trasforma in femmina e dal gruppo d’individui indifferenziati un pesce si sviluppa in maschio (11).

Fra i piccioni possono formarsi coppie di tipo omosessuale: il piccione dominante impersona la parte maschile e quello dominato la parte femminile (12).


Anche fra le oche i sessi non presentano grandi differenze esterne; così si può dare un legame fra due maschi che si comportano come una coppia, ma con una particolarità: a ogni primavera essi provano ad accoppiarsi, ma entrambi rifiutano di essere montati. Una femmina può inserirsi fra loro e accoppiarsi con uno o con entrambi: la coppia di maschi, che può avere una femmina in comune, sarà superiore in combattimento alle coppie normali perché il potenziale di combattimento di due maschi è superiore a quello di una coppia (13).


7. Qual è il significato degli atti di tipo omosessuale che si verificano nei mammiferi?

L’etologo austriaco Irenäus Eibl- Eibesfeldt spiega che nei mammiferi, animali che presentano un elevato grado di specializzazione e di dimorfismo sessuale, l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango.

Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare, ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: lo zoologo statunitense Carl Buckingham Koford (1915-1979) paragona queste manifestazioni al saluto militare (14).

La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, d’ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità (15). La stessa zoologa riferisce che i bonobo - detti anche scimpanzé nani - praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita.

Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione solo se hanno per partner una femmina sessualmente matura (16).

Il comportamento sessuale animale è determinato anche dalle fasi dell’imprinting, cioè della formazione comportamentale, e le esperienze dell’imprinting possono essere «errate»: per esempio, alcuni uccelli, allevati fin da piccoli da esseri umani, tentano l’accoppiamento con essi anche a dispetto d’intervenute convivenze con congeneri (17). Inoltre, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie, ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi (18).


CONTINUA>>>>>>>

31/01/2011 01:27
8. Una lettura teologica delle analogie e delle differenze fra l’uomo e l’animale relativamente a comportamenti devianti.


San Tommaso d’Aquino (1225ca.-1274) spiega che il male non ha una propria esistenza, ma è soltanto la privazione di un bene, che si può presentare in due forme: come mancanza di qualche cosa oppure come mancato raggiungimento di un fine.

Le creature inferiori e corruttibili come gli animali sono soggette alla lotta fra loro e alla morte, e questo rientra nell’ordine universale delle cose, come una parte in ordine al tutto.

L’ordine dell’universo comporta che alcuni esseri possano essere colpiti da qualche male, ma da questi mali procedono, per la provvidenza divina, altri beni, finendo per contribuire all’armonia dell’insieme: la disuguaglianza, che conferisce all’universo maggiore ricchezza di contenuto, implica che vi siano anche esseri corruttibili come gli animali (19).

Il mondo corporeo ha in sé un’armonia: dal punto di vista della natura «universale» certi fenomeni sono naturali - come uccidere un animale per procurarsi il cibo -, ma nello stesso tempo si oppongono a una natura «particolare»: nessun corpo, infatti, tende naturalmente alla propria distruzione ma, al contrario, vi si oppone attivamente.

Certe devianze, poi, da cui sono colpiti gli animali all’interno della loro natura particolare - che vanno distinte dai comportamenti propri delle varie specie, finalizzati alla loro sopravvivenza -, non farebbero parte dell’ordine della creazione, cioè dei «progetti» del Creatore, ma sarebbero il risultato, come insegna la Rivelazione, di una misteriosa, ma non per questo meno reale, ferita originale che ha sconvolto non solo l’uomo ma tutta la natura intesa in senso biologico e materiale (20).

L’uomo, però, è sostanzialmente diverso dall’animale perché, a differenza di esso, è capace di conoscere con la ragione le finalità della natura e può guidare l’istinto con la volontà; solo lui è in grado di capire ciò che è male e può intervenire per cercare di rimediare alla privazione di un bene.

Solo nell’uomo si manifesta la consapevolezza e l’angoscia per la malattia e per la morte, solo in lui vi è l’esigenza di una felicità perfetta, che rivela la sua insopprimibile tendenza verso l’assoluto e la sua nostalgia per il paradiso perduto.


III. CONDIZIONE UMANA E OMOSESSUALITÀ: IL PROBLEMA DELLA FELICITÀ

9. L’omosessuale è felice?

L’attrazione omosessuale è «narcisistica», nel senso che è basata sul tentativo illusorio e momentaneo di compensare le proprie carenze affettive, il proprio senso d’inferiorità e d’insicurezza, di affermare sé stessi, di sentirsi più completi, di colmare le carenze nella propria identità, cercando di appropriarsi delle qualità dell’altro individuo dello stesso sesso, continuamente ricercato come un mistero da comprendere e da assorbire.


Nell’omosessuale il bisogno sessuale si fa più intenso in presenza di delusioni, di solitudine e in ogni situazione vissuta con un senso di debolezza interiore, ma il comportamento omosessuale è una falsa soluzione che, invece di sanare la ferita originaria, finisce per rafforzare un’immagine di sé negativa e incompleta.

Vi sono psicoterapeuti secondo i quali anche molti eterosessuali possono avere fantasie omosessuali nei momenti in cui sono sopraffatti dalle loro responsabilità o sentono di aver perso il controllo della situazione (21).

Gli atti omosessuali possono rappresentare un’occasione di piacere sensibile, momentaneo e disordinato, ma non risolvono i problemi più profondi della persona e impediscono la sua vera realizzazione, cioè impediscono la felicità (22).


10. Che cos’è la felicità?

«Felice» deriva da «fertile».

E una pianta per essere fertile, per dare frutto, presuppone il compimento di un itinerario, lo svolgimento di un processo: la semina, la coltivazione, lo sviluppo, la potatura e la raccolta.

Per un uomo essere fertile significa vivere in armonia con le leggi fondamentali della realtà e con la propria natura, cioè in armonia con tutte le componenti della propria personalità.

Questo presuppone un cammino perfettibile e mai perfetto, attraverso il quale l’uomo cerca di conoscere sempre meglio la verità e di metterla in pratica.

Presuppone un itinerario attraverso il quale la persona cerca di riportare a unità e a disporre secondo un ordinamento gerarchico le potenze dell’anima, entrate in conflitto a causa del peccato originale.

In ogni uomo vi è il bisogno d’integrare e di coordinare le passioni con la volontà, la volontà con la ragione e la ragione con la verità.

E da questo processo, che intende ordinare tutte le potenze dell’anima fra di loro e nei confronti della verità, nasce propriamente la condizione chiamata «felicità».

San Tommaso d’Aquino spiega che la felicità consiste primariamente nell’attività intellettuale, propria dell’essere umano, e risulta soprattutto dalla contemplazione della verità; secondariamente che la felicità ha carattere affettivo, perché, rendendo l’uomo felice in quanto gli è essenziale, tutto l’uomo diventa felice in ogni sua dimensione e attività (23).

La «felicità-fertilità» è dunque uno stato, una condizione incipiente e perfettibile, fondata su un processo che si concluderà in Paradiso, con uno stato di felicità perfetta.

Dal canto suo, il piacere è propriamente la quiete che si ha nel raggiungere e nel possedere l’obiettivo del proprio desiderio, mentre il desiderio è il movimento verso un obiettivo.
 
I piaceri sono buoni solo quando sono il risultato e la conseguenza della realizzazione di obiettivi giusti e adeguati. Il piacere e il desiderio sono fattori da ordinare e da vivere all’interno del processo che intende integrare e coordinare gerarchicamente le potenze dell’anima fra loro e nei confronti della verità.


11. Che cos’è il piacere disordinato?

Il piacere disordinato è il piacere momentaneo di una facoltà che entra in conflitto con le altre componenti della personalità, con i bisogni di natura spirituale che, nell’uomo, si trovano sempre mescolati con forme inferiori e biologiche di bisogni ed entra in conflitto con le leggi fondamentali della natura, che l’uomo è in grado di conoscere mediante la ragione.

Vi è sempre la possibilità, per ciascuno, di usufruire di un piacere momentaneo e disordinato, che contrasta con quanto è giusto, ma che, prima o poi, danneggia e impedisce la realizzazione e la felicità.

Secondo Giuseppe Cesari, ordinario di Psicologia Clinica all’università di San Diego in California, negli Stati Uniti d’America, l’aspetto specifico della natura umana è il bisogno di significato, e così egli introduce in psicologia il concetto di fecondità analogo a quello di felicità: «felice» è il termine corradicale di «fecondo».

Sempre secondo Cesari, per esempio, nel campo sessuale la genitalità risulta pienamente soddisfacente solo se è vissuta all’interno di un’autentica relazione d’amore perché, altrimenti, rimane inappagato il bisogno fondamentale, vero basic need, «bisogno di base», consistente nell’essere in una vera relazione con l’altro.

Cesari, che si serve anche di analisi e di concetti ricavati dall’opera del medico austriaco Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicoanalisi, afferma che l’affetto omosessuale non è vero amore, ma una forma di regressione al narcisismo primario pre-edipico: «omofilia» vuol dire essenzialmente «egofilia» (24).

L’omosessuale, sia maschio sia femmina, ha patito qualche mancanza nella relazione con il genitore dello stesso sesso; ha un bisogno morboso di attenzione e di affetto da parte delle persone dello stesso sesso rispetto alle quali si è costruito un complesso d’inferiorità riguardante la propria identità sessuale; ha mantenuto un attaccamento infantile verso il genitore complementare, attaccamento quasi sempre abilmente e inconsciamente mascherato.

Quindi gli atti omosessuali non sono manifestazioni di un amore autentico, ma manifestazioni di una strategia sbagliata e nevrotica, con cui la persona omosessuale cerca di difendersi da problemi più o meno inconsci, che non è riuscito a risolvere: incompletezza, solitudine, inferiorità e infantilismo (25).

Gli atti omosessuali possono portare un sollievo momentaneo alla persona ma, a lungo andare, non risolvono mai i suoi problemi più profondi. Gli atti sessuali vengono ridotti a una prestazione, fruiti con modalità simili a quelle ossessive e con comportamenti sostanzialmente masturbatori; manca una vera relazione interpersonale e, pertanto, il breve piacere legato all’ordine fisico non è in grado di coinvolgere e di appagare la persona nella sua totalità.


12. Perché molti psicologi contemporanei non considerano più l’omosessualità come un comportamento sessualmente disordinato?

In campo psicologico, molti considerano l’omosessualità come un disordine soltanto quando non è voluta dalla persona, cioè quando è ego-distonic: questo è, per esempio, l’approccio del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (26), voluto dal consiglio direttivo dell’APA, l’Associazione Psichiatrica Americana, anche quando un sondaggio indipendente, realizzato fra gli psichiatri statunitensi - mentre il Manual era in preparazione -, mostrava che la maggioranza di essi considerava l’omosessualità come un disordine del comportamento sessuale (27).

La posizione accolta dal Manual non è di carattere scientifico, ma espressione del relativismo nel campo della psicologia, dal momento che, nella sua prospettiva, ogni considerazione sull’omosessualità - e non solo - dev’essere non di tipo oggettivo, ma di tipo soggettivo.

Se il soggetto, cioè, si sente gratificato dagli atti omosessuali esso è da considerarsi normale: è come dire che, se il tossicodipendente, l’alcolizzato, lo zoofilo, il voyeur, il sadico, il masochista si sentono gratificati dalle loro azioni disordinate, sono da considerarsi normali e vanno incoraggiati a proseguire nella loro scelta di vita.

Nel 1994 il consiglio direttivo dell’APA ha tolto dal settore delle patologie del Manual anche la pedofilia, e con le stesse motivazioni:la pedofilia sarebbe un disordine soltanto se il pedofilo soffre per la sua pedofilia (28).


CONTINUA>>>>>>

31/01/2011 01:37
13. Perché vi sono omosessuali che desiderano rimanere nella loro condizione?

Anche molti tossicodipendenti e alcolizzati desiderano rimanere nella loro condizione.

Infatti, ogni abitudine sbagliata crea uno stato di schiavitù.

Già il filosofo e sociologo tedesco Herbert Marcuse (1898-1979), rilevava che lo schiavo, nella misura in cui è stato condizionato a essere tale, desidera rimanere nella sua condizione, ma si tratta di un’alienazione e lo schiavo, al pari di ogni persona condizionata, dev’essere aiutato per poter ricuperare la libertà (29).

Nel caso degli omosessuali, la mancata soluzione delle difficoltà psicologiche iniziali, le abitudini sbagliate, i condizionamenti psichici, fisici e comportamentali, l’ideologizzazione della deviazione consolidano il comportamento sessuale disordinato rendendone sempre più arduo e difficile il cambiamento.

Fra l’uomo e le passioni disordinate, fra l’uomo e le cattive abitudini si può creare un rapporto e si può attivare un meccanismo analogo a quello che s’instaura nel caso delle tossicodipendenze.

Ogni abitudine sbagliata, anche se impedisce la felicità dell’individuo, ne determina uno stato di schiavitù, un circolo vizioso fatto di delusioni e di ricerca ossessiva di piaceri momentanei e disordinati, ottenuti aumentando la «dose» o attraverso la ricerca di nuovi oggetti di «perversione».


Rollo May (1909-1994), padre della psicologia esistenzialista statunitense, spiega che ogni atteggiamento sbagliato porta con sé la sua sofferenza e la sua delusione ma, quando s’instaura una forma di dipendenza, la persona non riesce più a utilizzare la sofferenza e la delusione in modo costruttivo, e cioè mettendole in relazione con l’atteggiamento sbagliato ma, a causa dell’abitudine e dell’illusione, finisce per trasformarle negli elementi di un circolo vizioso (30).

Quando l’oggetto del proprio desiderio è inadeguato - in quanto non naturale e non conforme alla giustizia -, il possesso è imperfetto rispetto alle aspettative per colpa dell’inadeguatezza della cosa posseduta nei confronti delle esigenze più profonde della persona.


Il piacere momentaneo viene frustrato perché l’uomo si sente insoddisfatto e diviso, contemporaneamente schiavo del male fatto e deluso dal piacere ottenuto; il movimento del desiderio non cessa, ma diventa ossessivo e non si ha il vero piacere, che è la quiete di tutte le facoltà dell’uomo nel bene amato.

Dal movimento ossessivo del desiderio nasce il «culto» della novità e del cambiamento perché quando la realtà, con il suo ordine e le sue finalità, viene sostituita e deformata dall’immaginazione, l’intelligenza, privata dell’oggetto suo proprio, non è mai sazia del nutrimento inconsistente che le viene offerto e ne reclama subito un altro perché, quando ci s’indirizza verso un falso obiettivo, si può continuare a sognare, ma quando ci si ferma per possederlo esso delude le aspettative.



Nel caso della genitalità, per esempio, quando il sesso viene privato del suo ordine e della sua finalità, quando viene separato dall’amore autentico e dalla tenerezza, gli atti sessuali -disordinati - producono assuefazione, ma non attenuano il bisogno sessuale il quale, a ogni ripetizione, viene esaltato.

L’innalzamento della soglia del desiderio richiede l’aumento continuo dello stimolo sessuale, la ricerca della novità e del cambiamento, la ricerca di nuove perversioni per ottenere lo stesso effetto.

Una conferma emblematica si può trovare nell’opera dello psicoterapeuta statunitense Jack Morin che, nella ricerca di nuove perversioni da giustificare e da propagandare, introduce alla pratica del fisting.

Per chi è ormai abituato all’uso sessuale contro natura dell’ano e del retto, ora sta diventando oggetto d’interesse particolare il colon.


Infatti, la pratica del fisting consiste nell’introdurre gradualmente - l’autore parla di molte ore di pratica - la mano intera e lo stesso avambraccio attraverso l’ano per raggiungere il colon.

Morin, che segue i meccanismi di un desiderio ormai separato dalla ragione e dalla realtà, afferma che chi mette in atto questa forma di perversione, resta affascinato dalla sensazione data dall’esplorazione all’interno del corpo del partner e afferma che alcuni descrivono questa esperienza come una forma di meditazione (31).





IV. OMOSESSUALITÀ, ALIENAZIONE E NATURA

14. La condizione omosessuale è una situazione di alienazione?

Molte deviazioni nascono dal conflitto fra il pensiero e la realtà: l’essere umano va aiutato ad avere un giusto rapporto fra il pensiero e la realtà, perché la liberazione da ogni disordine mentale ha luogo nella misura in cui la persona non si pone più in contrasto con l’ordine fondamentale delle cose, giunge ad accettare il mondo reale e le sue leggi e diventa capace di soddisfare le proprie esigenze all’interno della medesima realtà.



La tendenza omosessuale è una tendenza ad agire in modo disordinato rispetto alle finalità del proprio corpo: si tratta di un disordine evidente fra il pensiero e la realtà.

Chi ha un comportamento di tipo omosessuale è una persona alienata dalla propria natura e dalla propria identità.

Per la loro intima struttura gli organi genitali servono a unire l’individuo maschile con l’individuo femminile e questa unione li rende atti alla generazione di nuove vite, perché è finalizzata all’incontro dello spermatozoo con l’ovulo.

Secondo leggi inscritte nella natura stessa, l’atto sessuale presenta sempre due significati fra loro connessi: il significato unitivo e quello procreativo.

Anche se nella donna esistono naturali periodi d’infecondità, la «disposizione» procreativa resta intatta e presente nella sua natura. Questo rende lecito, e in alcuni casi doveroso per i coniugi, quando le circostanze lo richiedono -salute fisica e psicologica, condizioni socio-economiche ed educative -, l’uso della sessualità senza scopi procreativi.

Per le leggi inscritte nella natura l’atto omosessuale sarà sempre e soltanto una simulazione del rapporto sessuale naturale fra l’uomo e la donna, un comportamento disordinato rispetto ai progetti e alle finalità del Creatore.






15. Perché l’uomo deve rispettare le leggi della natura?



La natura è tutto quanto esiste, la cui esistenza non dipende dalla volontà degli uomini, e la sua essenza - che solo l’intelletto può penetrare, anche se mai in modo esaustivo e completo - consiste nelle idee direttrici, nelle finalità e nei progetti del Creatore.

Nella natura non vi è solo il dato materiale, ma in essa si nasconde anche l’idea direttrice, la ragione ultima e profonda delle cose, della loro «costruzione».

I sensi hanno il compito di registrare come si presentano le cose, ma l’intelletto ha la capacità di cercare e di comprendere il progetto che ha creato e ha dato forma alla materia informe.


La natura è come l’opera di un artista: anche quando l’opera è stata danneggiata, l’intelletto può rintracciare, conoscendo l’autore, la ragion d’essere dell’opera e può intuirne le caratteristiche perdute o perturbate.

È quanto fa il medico quando distingue fra fisiologia e patologia e quanto fa l’etologo quando distingue fra comportamento proprio di una specie, finalizzato alla sua sopravvivenza, e comportamento deviante.



Se è vero che l’uomo è un essere capace di dominare la natura, è pur vero che la natura si lascia dominare solo conoscendone le leggi e applicandole.

Per esempio, l’uomo può volare solo se conosce le leggi del volo e le rispetta, altrimenti è destinato a un insuccesso violento; chi va contro la natura trova la natura contro di sé.

I sensi possono registrare le cose così come si presentano, ma solo l’intelletto può estrarre queste leggi, che altrimenti resterebbero invisibili e nascoste.

Il dominio dell’uomo sulla natura non è assoluto ma relativo, cioè non può andare oltre il limite costituito dalle finalità stesse dell’ordine naturale: gli equilibri ecologici, per esempio, rappresentano uno di questi limiti.


CONTINUA>>>>>>>

31/01/2011 01:52
V. FRA MORALE E TERAPIA

16. Che differenza vi è fra tendenza omosessuale e atto omosessuale?

Un uomo può sentire in sé la tendenza alla disonestà e all’omicidio, ma non per questo è costretto a rubare o a uccidere.


La persona con tendenze omosessuali rimane sempre una persona e, pur essendo condizionata da un punto di vista emotivo, ha in sé la libertà della volontà, che gli consente di resistere all’inclinazione disordinata e di essere padrona dei propri atti.

La tendenza omosessuale è espressione di un disordine emotivo e tradurre la tendenza in atto omosessuale significa aggravare questa situazione di disordine (32).


17. Si può guarire dalla tendenza omosessuale?

Dalla letteratura scientifica si ricava che circa un terzo dei pazienti omosessuali, che si sottopongono a un’idonea terapia riparativa, guarisce; un altro terzo cambia progressivamente, nel senso che questi soggetti possono ancora avere, nel corso della vita, sporadiche fantasie omosessuali, ma l’attrazione per l’altro sesso prevale e il modo di relazionarsi con gli individui dello stesso sesso è corretto (33).

L’ultimo terzo non cambia perché è costituito da persone forzate a sottoporsi alla terapia o non sufficientemente motivate (34).

Fra i fattori che influenzano positivamente la prognosi sono fondamentali motivazione al cambiamento, fede religiosa vissuta in modo positivo, forti legami familiari, valori di base tradizionali, pazienza con sé stessi e accettazione della natura continuativa della lotta, chiarezza mentale sulle differenze fra quanto è femminile e quanto è maschile (35).

Esperti nella cura dell’omosessualità dimostrano che i complessi omosessuali possono essere curati se la persona con tendenze omosessuali vuole sottoporsi a opportune terapie psicologiche (36).

Ma, soprattutto, i complessi omosessuali possono essere prevenuti durante l’infanzia con una giusta educazione.


Lo psicologo olandese Gerard J. M. van den Aardweg, uno dei massimi studiosi della terapia dell’omosessualità, afferma che un’educazione dei giovani mirante ad annullare le specificità maschili e femminili e la mancanza, in famiglia, dei ruoli materno e paterno può aver effetti disastrosi sulla psiche infantile, provocando l’insorgere dei complessi nevrotici omosessuali (37).



Tuttavia terapie psicologiche idonee e prolungate possono guarire le inclinazioni emotive disordinate, che inducono a un comportamento sessuale deviato.

Infatti, una rilevante scoperta scientifica per certo è quella del cosiddetto «encefalo plastico»: nel cervello umano vi sono aree che rispondono unicamente al codice genetico, ma vi sono «zone plastiche», che possono modificarsi.

Le aree che vengono modificate dalle abitudini, dall’apprendimento, sono quelle frontali e le zone anteriori dell’area temporo-parietale.

Se oggi Freud chiedesse qual è la sede dell’inconscio, potremmo rispondere che si trova nei lobi frontali collegati con il sistema limbico. Essi sono la sede della cognitività e dell’apprendimento, come pure della creatività e dei sogni. Ma i lobi frontali sono modificabili dall’esperienza, così come può subire l’influenza dell’ambiente e modificarsi anche il sistema limbico - cioè gran parte di quello che, un tempo, veniva indicato come «rinencefalo» -, il complesso di strutture encefaliche che occupano la parte mediale e ventrale degli emisferi, del quale l’ipotalamo è uno degli elementi centrali e che è implicato nel comportamento sessuale e in varie emozioni.


Ogni esperienza nuova, a lungo ripetuta, ogni attività cognitiva e ogni apprendimento svolge una vera e propria azione biochimica sull’encefalo plastico e modifica le strutture biologiche cerebrali (38).


18. Perché sono frequenti i casi di omosessualità fra gli adolescenti?

L’uomo è un essere eterosessuale, ma non bisogna mai dimenticare che tutto quanto si deve sviluppare e formare è sempre soggetto al rischio di deformazioni e di alterazioni.

Ogni sviluppo armonico non è automatico, ma sottoposto a innumerevoli tensioni e aggressioni che, se non sono adeguatamente controbilanciate, corrette, indirizzate e combattute, possono dar luogo a deformazioni.

Questo vale sia per la psiche sia per il corpo. Si consideri, per esempio, il caso della colonna vertebrale, che, durante lo sviluppo, può deformarsi dando origine alla condizione patologica della scoliosi.

L’adolescenza è una fase delicata dello sviluppo della persona, che deve raggiungere l’indipendenza su tutti i piani; soprattutto deve realizzare il distacco psicologico dai propri genitori, deve liquidare l’egocentrismo infantile, deve cominciare ad agire autonomamente sul mondo circostante e a scegliere la parte che deve svolgervi.


La crisi d’identità nell’adolescente riguarda non solo i ruoli all’interno della società, ma anche il ruolo legato al sesso.

L’adolescente deve accettare coscientemente la sessualità e deve imparare ad acquisire progressivamente un controllo sul proprio istinto sessuale - ancora rivolto soprattutto al proprio corpo e alla propria persona - per indirizzarlo verso la persona di sesso complementare e per unirlo alla tenerezza e all’affetto.


Ugualmente, deve imparare a controllare sempre meglio il proprio istinto di aggressività, che non è fondamentale solo per difendersi, ma anche per «aggredire», nel senso più vasto, un compito o un problema.

Deve imparare ad adattarlo alle circostanze, deve metterlo al servizio della giustizia e dei diritti degli altri, deve orientarlo verso la realizzazione di un progetto.

Tutti sanno, per esempio, quanto siano impazienti i giovani e come sia difficile, per loro, rimandare a più tardi un obiettivo, anche quando lo esige la situazione.

Durante lo sviluppo verso la maturità biologica e psicologica l’adolescente può avere sensazioni erotiche indefinite, che possono essere associate nell’immaginazione con molteplici oggetti e situazioni, anche i più stravaganti.

In questo stadio, che alcuni definiscono «multisessuale» (39), può esistere anche una tendenza omosessuale transitoria, da non confondersi con l’omosessualità, e questa tendenza può portare alcuni adolescenti ad avere esperienze sessuali con giovani del proprio sesso: si tratta di situazioni in cui il partner può funzionare come sostituto di quello eterosessuale o può essere usato come uno specchio per avere conferma di sé stesso e per superare la paura dell’altro sesso.



Spesso, in questo periodo, la scelta dell’amico segue un modello narcisistico con una idealizzazione dell’altro, il quale avrebbe le qualità che si vorrebbero avere personalmente e che quindi si possiedono per procura.

L’attività omosessuale transitoria può essere usata come prova generale e come preparazione della normale attività sessuale: una sorta di gioco che anticipa la realtà.

Ma in certi casi, in presenza di una particolare situazione psicologica, per esempio un’accentuata insicurezza o una mancata identificazione con il modello del genitore dello stesso sesso, vi è il pericolo che l’adolescente resti legato a questo tipo di soddisfacimento sessuale.


Il periodo dell’adolescenza, appunto perché delicato e difficile, richiede la presenza di educatori capaci di tranquillizzare l’adolescente e, nello stesso tempo, in grado di fornire spiegazioni adeguate e d’indicare gli obiettivi giusti verso cui deve imparare a orientarsi.

Le cattive compagnie e la mancanza di educatori possono indirizzare l’adolescente verso la fissazione di comportamenti e d’idee sbagliate, che possono generare, successivamente, le premesse per un comportamento di tipo omosessuale o per comportamenti condizionati da altre perversioni (40).


19. È possibile cambiar sesso?

La volontà di cambiare le caratteristiche sessuali del proprio corpo nasce da un grave disturbo dell’identità sessuale, indicato con il nome di «transessualità».

Gl’interventi chirurgici, a cui i soggetti si sottopongono, non portano a un vero cambiamento di sesso, ma conferiscono solo l’apparenza del sesso desiderato.

Gl’individui vengono castrati e mutilati dei loro organi genitali normali e gli organi finti «costruiti» sono privi della capacità di procreare, incapaci di dar loro il piacere sessuale e gli stessi rapporti sessuali sono spesso dolorosi o impossibili.


VI. IMPLICAZIONI SOCIALI


20. Quale atteggiamento deve avere la società verso gli omosessuali?

La società deve avere rispetto, compassione e delicatezza verso le persone con tendenza omosessuale.

Ma l’abitudine omosessuale non deve essere né tutelata né equiparata al comportamento sessuale naturale, che porta a costituire una famiglia e ad adottare figli.

Quindi la società deve fornire ogni sostegno per aiutare le persone omosessuali che vogliono compiere un cammino di liberazione dal vizio.

Il cammino di liberazione dal vizio trova conferma in fenomeni sociali come la crescita del movimento internazionale «ex gay»: si tratta di veri movimenti di base, come Courage (41) ed Exodus International (42), dove omosessuali ed ex omosessuali si aiutano per promuovere un cambiamento di vita in modo da liberarsi dal vizio dell’omosessualità.

I comportamenti sessuali disordinati possono e devono essere tollerati se attuati in privato - purché non costituiscano forme di violenza sulle persone
-,


ma è giusta la pubblica apologia del vizio, qualsiasi esso sia?

Oggi vengono organizzate, incoraggiate e promosse pubbliche manifestazioni di omosessuali favorevoli al comportamento omosessuale.

Sarebbe giusta, per esempio, la pubblica apologia dell’alcolismo, della zoofilia, dello «sballo» del sabato sera?

La pubblica apologia del vizio lede la libertà dei più «piccoli» e dei più «deboli», in special modo quella degli adolescenti, che attraversano una fase delicata di sviluppo relativa a tutti gli aspetti della personalità, con crisi d’identità, compresa quella sessuale.



La pubblica apologia del vizio ha un effetto contagioso e dannoso su quanti hanno ferite psicologiche, che possono predisporre al comportamento disordinato; ha un effetto negativo su chi cerca di guarire da lvizio e non aiuta a motivare quanti del vizio sono divenuti schiavi.

Sul problema dell’omosessualità viene esercitata da più parti una notevole pressione ideologica, favorevole ai comportamenti omosessuali, che finisce per confondere la capacità di giudizio.

Non va dimenticato che una menzogna, se continuamente ripetuta, finisce per venire confusa con la verità e diventa un’idea-forza che «imbottisce» le menti (43).


21. Non riconoscere legalmente l’unione fra omosessuali è una discriminazione?

Non riconoscere legalmente l’unione fra omosessuali non è una discriminazione.

Un comportamento disordinato e sbagliato non può avere l’approvazione e l’aiuto della legge.

Il malato che vuole guarire dev’essere aiutato a curarsi, ma la malattia non può essere aiutata.

La persona malata possiede gli stessi diritti di ogni altra persona, compreso il diritto di esser curata; la malattia, invece, non ha diritti.



Se ogni comportamento disordinato dovesse avere l’approvazione e l’aiuto della legge, come impedire, per esempio, il «matrimonio» fra uomini e animali nei casi di grave disordine del comportamento, per cui l’uomo ha rapporti sessuali con gli animali, perversione indicata con il termine di «zoofilia» o di «bestialità»?

Questa possibilità non è lontana dalla realtà, sia considerando l’esistenza di queste forme di deviazione, sia considerando il fatto che alcuni gruppi di animalisti sostengono la necessità dell’uguaglianza giuridica fra l’uomo e l’animale.

Nelle sale cinematografiche, per esempio, nella seconda metà degli anni 1980 è stato messo in circolazione un film che narra, in maniera del tutto seria, la storia di una donna che abbandona il marito perché innamorata di uno scimpanzé (44).


Ogni disordine morale, quando è accettato e tutelato, non solo tende a perpetuare e a diffondere sé stesso, ma apre la porta ad altri comportamenti distorti e irrazionali (45).

Per poter arrivare al «matrimonio» omosessuale, i movimenti gay cercano d’introdurre nella legislazione un primo ponte verso tale «matrimonio» e cioè i cosiddetti PACS, «patti civili di solidarietà», ma nel caso la solidarietà ha una chiara funzione strumentale destinata a equiparare la coppia gay alla famiglia.

Se, per esempio, voglio che il mio convivente diventi comproprietario della mia casa, cosa c’entra lo Stato?

Si tratta di azioni che riguardano la contrattualità civile.



Il PACS invece implica l’intervento dello Stato che estende benefici sociali e fiscali, di cui godono le coppie sposate, ai conviventi omosessuali.

Questa è un’evidente contraddizione: il PACS non è civile ma statale.

Una considerazione anche per quanto riguarda i conviventi eterosessuali: come non è giusto concedere a nessuno di fare l’imprenditore se non rispetta le regole che lo Stato ha previsto a tutela degl’interessi di quanti sono coinvolti nel lavoro dell’impresa, così non è conveniente estendere i benefici del matrimonio a chi non intende o non può assumere tutte le responsabilità del matrimonio stesso.




CONTINUA>>>>>>>>>

[Modificato da ®@ffstef@n 31/01/2011 01:53]
31/01/2011 02:05
22. I bambini adottati da una coppia omosessuale possono essere educati in modo naturale?

Anzitutto occorre aprire una breve parentesi sul problema delle cosiddette coppie omosessuali.

Il censimento della popolazione americana del 1990 rivela che tali coppie omosessuali - 88.200 coppie di uomini omosessuali e 69.200 di donne - costituiscono meno di 1/20 delle coppie di fatto eterosessuali, pari a 3,1 milioni, e meno dello 0,0016% dei matrimoni (46).

Questi soggetti non vanno considerati e trattati diversamente dai pazienti che soffrono di anoressia nervosa, di nevrosi ossessiva o di una qualsiasi forma di dipendenza.

Hanno diritto alla compassione e a essere incoraggiati a lottare contro le loro tendenze disordinate.

Inoltre l’instabilità e la promiscuità sono la caratteristica delle coppie omosessuali: il 28% dei maschi omosessuali aveva avuto più di 1000 partner, il 10% delle femmine omosessuali aveva avuto 24 partner e la metà degli omosessuali parlava d’infedeltà solo oltre i 20 partner (47).



La percentuale dei suicidi di gay e di lesbiche è superiore alla media ed essi risultano causati soprattutto da frustrazioni nella vita di coppia (48).

I bambini adottati da coppie omosessuali sono privi dell’esempio di relazioni normali uomo-donna e mancano di un’importante premessa per lo sviluppo di legami eterosessuali.

I primi dati del 1996 sono allarmanti e le statistiche, effettuate su campioni della popolazione urbana degli Stati Uniti d’America, dicono che più della metà di quanti dichiarano di essere stati educati da un genitore omosessuale, sono omosessuali pure loro (49).



Non va, poi, sottovalutato il fatto che i figli adottati da omosessuali potrebbero subire attenzioni di tipo sessuale da parte dei loro genitori adottivi, perché le statistiche dicono che il 23% dei maschi omosessuali e il 6% delle lesbiche avevano avuto qualche contatto sessuale con minorenni; e questo secondo il Gay Report del 1979, che sicuramente non nutre prevenzioni contro gli omosessuali, e secondo altre fonti (50).



Inoltre l’internazionale gay non può negare gli stretti rapporti con le associazioni dei pedofili, dal momento che l’associazione americana di pedofili NAMBLA, North American Man-Boy Lovers Association, fa parte della ILGA, International Lesbian and Gay Association, e nei Paesi Bassi le associazioni omosessuali COC hanno voluto e ottenuto, nel 1990, la depenalizzazione dei rapporti sessuali con
minorenni al di sopra dei 12 anni
(51).


Nel 1993 l’ILGA è stata riconosciuta come organo consultivo dall’ECOSOC, Economic and Social Council, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite: l’emancipazione dell’omosessualità e della stessa pedofilia, dunque, sembra avere notevoli gruppi di pressione alle proprie spalle (52).

Per esempio, la rete d’associazioni che si occupa di pianificazione familiare IPPF, International Planned Parenthood Federation, nel 1969, nella presentazione di un piano strategico all’organizzazione non governativa Population Council, che pure si occupa di pianificazione della popolazione, raccomandava d’incoraggiare la diffusione dell’omosessualità (53).

Queste organizzazioni agiscono a livello di base, ma sono molto influenti anche a livello di quanti hanno potere decisionale e operano per divulgare tutti i metodi disponibili che permettono d’impedire la trasmissione della vita umana (54).

Fa parte di questa strategia contraria alla procreazione anche l’introduzione di «nuovi diritti», fra cui il diritto all’aborto e il riconoscimento delle unioni omosessuali (55).

Il SIECUS, Sex Information and Educational Council of the U.S., la holding-servizio informazioni di Planned Parenthood, si è impegnato già negli anni 1970 a proporre come naturali sia i contatti sessuali fra bambini, sia la «sessualità intergenerazionale» (56).

Tornando alla domanda iniziale, una coppia omosessuale prevedibilmente educherà - anche con il comportamento palesemente omosessuale - il bambino adottato a considerare normali gli atteggiamenti e lo stile di vita omosessuali impedendogli, in questo modo, di poter realizzare i naturali processi d’identificazione psicologica riguardanti la differenza sessuale e la complementarietà fra i sessi, e questo non potrà che determinare, nel bambino stesso, le premesse del comportamento omosessuale (57).


23. Gli omosessuali sono soggetti a contrarre l’AIDS?

L’AIDS, la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, è una malattia infettiva che si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali: la promiscuità sessuale - rapporti con più partner - favorisce la diffusione della malattia (58).

Luc Montagnier, lo scienziato che ha scoperto e studiato il virus che provoca l’AIDS, afferma che i rapporti omosessuali sono più efficaci per la trasmissione del virus: infatti i rapporti ano-genitali costituiscono il fattore di rischio più importante (59).


Il genetista francese Jérôme Lejeune (1926-1994) - scopritore della trisomia 21, il difetto cromosomico responsabile della sindrome di Down - spiega che la mucosa intestinale non ha difese contro i virus trasmessi tramite rapporti sessuali.

Se un uomo non usa adeguatamente il proprio corpo, la natura punisce il trasgressore (60).

L’uomo è costruito in un certo modo, come un’automobile - per usare una metafora di tipo meccanico -, e, se non segue le regole fissate dal costruttore, si producono guasti.

L’uso del preservativo riduce il rischio di contrarre la malattia, ma non lo elimina.

Alcuni ricercatori inglesi hanno reso noti i risultati di una loro indagine condotta sull’uso del preservativo fra gli omosessuali (61).

Anzitutto il preservativo risulta inefficace nel 7% dei casi, anche quando è stato escluso un suo uso non appropriato. Inoltre, il 30% degli omosessuali ha constatato la rottura del preservativo nel corso del rapporto: questo vuol dire che il 30% degli omosessuali, che utilizza il preservativo, è esposto alla possibilità del contagio (62).

24. I bambini che hanno un insegnante «dichiaratamente» omosessuale possono essere educati in modo naturale?

Se essere omosessuale «dichiarato» significa fare pubblica ostentazione e pubblica apologia dell’omosessualità, se significa fare dell’omosessualità una proposta educativa e presentarla come un bene, in questo caso il diritto del minore - a essere educato secondo i valori dei genitori - e il diritto dei genitori - a orientare il figlio verso i propri valori educativi - vengono prima del diritto della persona a manifestare pubblicamente le proprie scelte sessuali.


I genitori devono essere liberi di poter scegliere i valori educativi che vogliono trasmettere ai propri figli.

Se la «tolleranza» è il rispetto di tutte le diversità, bisogna rispettare anche il diritto dei genitori che vogliono per i propri figli un’educazione sessuale rispettosa dell’ordine e delle finalità della natura e conforme ai propri modelli familiari.


Se la scuola pubblica, in una situazione di diffuso relativismo, vuole proporre, in tema di educazione sessuale, un comportamento moralmente disordinato com’è quello omosessuale, i genitori hanno il diritto di richiedere, per rispetto di un pluralismo educativo che non può essere negato, un’informazione sessuale rispettosa della natura e delle finalità dell’amore umano e conforme ai propri modelli familiari, un’informazione che spieghi ai figli che l’omosessualità è un comportamento sessuale disordinato, frutto di abitudini sbagliate e di problemi psicologici irrisolti.

Considerazioni analoghe possono esser svolte per il mondo dello sport e per quello militare, dove vige un rapporto gerarchico fra chi istruisce e chi è istruito (63).


[Modificato da ®@ffstef@n 31/01/2011 02:08]
31/01/2011 12:36
OFFLINE

“Molte mie domande non sottindendono una risposta
per cui evita di mettermi le parole in bocca tu sei capace anche di spingerti oltre ed è questo che a me non piace sono orgogliosamente
etero “



Altre perle omofobe… Devi essere proprio spaventato dai gay. Stai tranquillo, nessun gay, così gayo per natura, vorrebbe avere rapporti umani con un essere triste come te.


“n secondo luogo è vero che non conosco tutta la perversione che possono raggiungere i gay “



Ma neanche una virgola… Infatti, per conoscerne anche solo una virgola di ciò che si prova ad essere gay, dovresti essere gay, in caso contrario tutti i tuoi pareri equivalgono a quelli che il filosofo americano Nagel chiamava i pareri di chi prova a discutere di come ci si senta ad essere un pipistrello.


“ma stanne certo che so benissimo quello che non possono ottenere “



E che cosa sarebbe?


“non far la parte della vittima poichè le tue accuse son ben manifeste “



Ma quali accuse? La mia difesa vorrai dire.


“Non avevi detto che sono il dio del copia incolla...anche questo è informare, poi ognuno ne trae le proprie conclusioni. “



Sì, è il modo di informare di chi non ha un cervello per elaborare idee proprie e dunque deve scopiazzare dalla rete delle fonti di cui, nella propria ignoranza, non sa valutare i contenuti.
Questa è solo l’ultima parla, il dott. Bruto Maria Bruti, un dentista, che scrive sulla rivista dell’associazione di estrema destra, fondata da neofascisti piacentini “Alleanza Cattolica”, facente parte del gruppo internazionale neofascista sudamericano “Tradizione, Famiglia e Libertà”. Veramente una fonte scientifica! E’ veramente triste che una persona che si defisce atea non si renda conto che se per trovare informazioni che gli aggradano le può trovare solo in siti di gruppi di tradizionalisti di estrema destra cattolica, allora evidentemente quello che propagano non ha nulla a che fare con la scienza ma solo con un’ideologia religiosa deviata che imbarazza il Vaticano stesso tanto è ultras. Ma è mai possibile che non si trovino psicanalisti, psicologi o psichiatri laici che sostengano queste fesserie? La risposta è che non si trovano perché queste sciocchezze non hanno nulla di scientifico: tutti i gruppi di ex-gay che promettono la guarigione ai loro aderenti sono gestiti da fondamentalisti protestanti americani. L’articolo che hai postato occupa a carattere 12 ben 26 pagine di word. Se tu l’avessi postato pagina per pagina forse avrei pure perso il mio tempo a renderti edotto dell’ignoranza del dentista suo autore, ma così, in blocco, penso che nessuno sano di mente abbia intenzione di spenderci un mese per rigettare l’altro informazioni provenienti da una fonte non scientifica. Tra l’altro sono 26 pagine di word senza note, e questo dice tutto sull’assenza di mentalità scientifica di te che l’hai copiato: ma come si può pensare di incollare un articolo omettendo le note a piè pagine? Le note sono la parte più importante di un articolo, perché dicono da dove uno studioso prenda le sue fonti. Andando a vedere l’articolo originale si vedono che le fonti sulle cosiddette guarigioni dei gay sono soltanto i soliti van den Aardweg e J. Nicolosi, due psiconazisti le cui teorie nella comunità scientifica non si fila nessuno. Vorrei poi chiarire cos’è la psicoterapia: mentre per essere psicologi ci vuole una laurea, e per essere psichiatri bisogna fare una laurea dopo averne presa una in medicina, per essere psicanalisti invece, cioè psicoterapeuti, basta fare una scuola di specializzazione di un paio d’anni, sia dunque ben chiaro quali sono i titoli scientifici di chi pretende di parlare perché “psicoterapeuta”, e tra l’altro così isolato. Se si vorrà avere da una fonte scientifica e seria il parere degli psicanalisti sull’omosessualità si potrà leggere la miscellanea di contributi pubblicata da Einaudi nel 2000 ed intitolata “L’omosessualità nella psicanalisi”, e non il clerico-fascismo di estrema destra a cui qualcuno, che evidentemente non sa distinguere gli articoli scritti da un dentista, si appella.
Non parliamo poi delle statistiche fuori di sesso, ovviamente prese dai soliti van den Aardweg e J. Nicolosi, che dicono che un terzo dei loro pazienti guarisce… In realtà com’è noto cambiano solo atteggiamento esterno, e finiscono solo per essere più infelici perché con un’autodisciplina monacale cercano di rimanere casti e di reprimere quello che tutt’ora sentono. Quando questo stregone, J. Nicolosi, venne in Italia, fu scattata la foto della manifestazione in cui mi vedete ritratto conto le teorie riparative, e fu sempre in quell’occasione che l’Ordine degli Psicologici per bocca del suo vice-presidente Cruciani emise questo comunicato:

Noi, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, studiosi e ricercatori nel campo della salute mentale e della formazione, condanniamo ogni tentativo di patologizzare l'omosessualità, che l'American Psychological Association definisce una "variante naturale normale e positiva della sessualità umana" e l'Organizzazione Mondiale della Sanità una "variante naturale del comportamento umano".
Joseph Nicolosi, fondatore del NARTH (Associazione per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità), sostiene invece, contro ogni evidenza scientifica, che l'omosessualità è “un disturbo mentale che può essere curato”, è “un fallimento dell’identificazione di genere” ed è “contraria alla vera identità dell'individuo”.
Queste teorie, le terapie “riparative” che su di esse si basano, e ogni teoria filosofica o religiosa che pretenda di definire l’omosessualità come intrinsecamente disordinata o patologica, non solo incentivano il pregiudizio antiomosessuale, ma screditano le nostre professioni e delegittimano il nostro impegno per l’affermazione di una visione scientifica dell'omosessualità.
Un terapeuta con pregiudizi antiomosessuali può rinforzare i sentimenti negativi di colpa, disistima e vergogna che molti omosessuali provano, e così alimentare l’omofobia interiorizzata e il minority stress, danneggiando spesso irrimediabilmente la salute mentale del soggetto.
La persona omosessuale che chiede di essere “guarita” (e i familiari spesso coinvolti) va ascoltata ed aiutata a capire le ragioni della sua difficoltà ad accettarsi, ma non va ingannata con la promessa di terapie miracolistiche prive di efficacia dimostrata.
Ricordiamo che gli psicologi italiani sono tenuti al rispetto degli articoli 3, 4, 5 del Codice Deontologico, che ribadiscono, tra l’altro, come lo psicologo debba lavorare per promuovere il benessere psicologico, astenersi dall’imporre il suo sistema di valori e aggiornare continuamente le sue conoscenze scientifiche.
Ricordiamo anche che le più importanti associazioni scientifiche e professionali internazionali, come l’American Psychological Association e l'American Psychiatric Association, raccomandano di astenersi dal tentativo di modificare l'orientamento sessuale di un individuo e (come recentemente ribadito dal Report of the Task Force on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation dell’ American Psychological Association, Washington, D.C., 2009) affermano che le terapie di “conversione” o “riparazione” dell'omosessualità sono basate su teorie prive di validità scientifica e non hanno il sostegno di ricerche empiriche attendibili.
È nostro dovere affermare con forza che qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico che anima le nostre professioni, e in quanto tale deve essere segnalato agli organi competenti, cioè agli ordini professionali.


Testo integrale: www.noriparative.it/


Se lo ricordi bene questo comunicato dell’Ordine degli Psicologi il caro ®@ffstef@n la prossima volta che vorrà citare il parere di un dentista che scrive per Alleanza Cattolica, illudendosi che nella comunità scientifica il suo parere valga qualcosa o abbia la benché minima eco. Si tratta sempre dei soliti due o tre psicoterapeuti che fanno parte di organizzazioni a sfondo fondamentalista religioso, e che non trovano di meglio che citarsi a vicenda per confermare le loro teorie che diversamente non sono prese in considerazione da nessuno.
A questo proposito è piuttosto comico ed istruttivo il fatto che la principale associazione di ex-gay degli USA, citata nell’articolo di Alleanza Cattolica, e cioè Exodus, ha un fondatore che ha apertamente fatto marcia indietro, dopo essere stato beccato col suo amante, e oggi ha raccolto in un libro, scritto da lui e da altri terapisti ex-gay, in cui chiede scusa alla comunità omosessuale per le sciocchezze che ha insegnato per anni. Tant’è che ormai si sono costruiti dei gruppi di ex-ex-gay, per riparare ai danni che queste teorie riparative hanno prodotto sulla psiche di molte persone indotte inutilmente a vittimizzarsi. I fondatori stessi del movimento ex-gay Exodus, caldeggiato dal dentista da Alleanza Cattolica, cioè Gary Cooper e Michael Bussee, si sono innamorati l'uno dell'altro ed hanno lasciato l'organizzazione, divorziato dalle mogli, e tenuto una cerimonia per celebrare la loro unione, prima di andare a vivere insieme. Il che dice tutto sulla sofferenza che, a causa di queste finte terapie, hanno subito non solo queste due persone, ma anche le loro mogli, e questo perché alcuni guru religiosi avevano detto loro di sposarsi e di vivere una vita etero che non era la loro.
Non si può che concordare in toto con quanto l’APA ha espresso nel suo report “Resolution on Appropriate Affermative Responses to Sexual Orientation di stress and Change Efforts” e che ho qui riassunto:
1)Informare i propri clienti che non è possibile modificare il loro orientamento sessuale tramite qualunque tipo di psicoterapia.
2)Mettere in guardia genitori e famiglie su trattamenti di orientamento sessuale che ritraggono l’omosessualità come malattia mentale o disordine dello sviluppo, favorendo la ricerca di psicoterapia e/o servizi di supporto sociale-educativo che forniscano accurate informazioni sulla sessualità e l’orientamento sessuale, incrementando il supporto familiare e scolastico per i minori.
www.apa.org/about/governance/council/policy/sexual-orientat...
Riassunto italiano qui: www.psicologiagay.com/la-psicoterapia-modifica-lorientamento-s...

Evidentemente poi ®@ffstef@n non s’è ancora reso conto che sta facendo una pessima figura pescando così nel torbido, e che i dilettanti internettiani che continua a citare, mai esausto di lasciare che gli altri pensino al posto suo, e che urlano al complotto della lobby gay che avrebbe aizzato la comunità scientifica contro di loro, non fanno che informarci indirettamente di quanto ripeto da 12 pagine, cioè che nella comunità scientifica nessuno dà retta a questi sfigati propugnatori di teorie riparative, al punto che devono urlare contro una cospirazione della lobby gay che li avrebbe isolati. Questa cospirazione ovviamente non esiste perché gli organismi della sanità mondiale non decidono in base alla simpatia ma al fatto che gli studi statistici riescano a provare qualcosa o meno. Questi beoti intenti ad urlare al complotto contro di loro sono l’esatto corrispondente di Berlusconi che per difendersi urla contro la magistratura comunista che sarebbe tutta rossa e politicizzata. Bene, penso sia tutto, e io, a differenza di te, ho scritto di mia mano questi pensieri, perché non do il mio cervello in subappalto ad Alleanza Cattolica o ad altri gruppi fascisti di destra.
Non ho risposto alla pare sulla liceità delle adozioni gay o del matrimonio gay perché questi due aspetti prescindono dalla considerazione sulla santità o meno del singolo omosessuale, e si può ritenere l'omosessualità sana senza per questo essere favorevoli al matrimonio o alle adozioni gay.

Ad maiora

31/01/2011 13:10
Per Raffaele

Ho letto tutto quanto hai postato stanotte.
Vedo anche che Poly disconosce la professionalità di chi ha scritto certa roba senza vedere se ciò che era scritto era ragionevole al lume del buon senso.

Penso tu abbia sbagliato mira.Non esistono più gli uomini di una volta ai quali si potevano dire certe cose.

Oggi è tutto cambiato!!!!

omega [SM=x2479877] [SM=x2479877]

31/01/2011 13:27
OFFLINE

Vedo anche che Poly disconosce la professionalità di chi ha scritto certa roba senza vedere se ciò che era scritto era ragionevole al lume del buon senso.



No, alla luce del fatto che se vuoi pareri di psichiatria non devi andarli a chiedere ad un dentista, e alla luce del fatto che gli Ordini degli Psicologi di tutto il mondo civilizzato, Italia compresa, sostengono che queste terapie non funzionano.
Mi dispiace poi deludere le tue foto, caro omega, ma l'effemminatezza di alcuni esseri umani, non necessariamente omosessuali (giacché nulla implica che un omosessuale sia effeminato), è un fatto da sempre presente nella storia dell'umanità. In greco si chiamavano "malakoi", in latino "molles", in italiano, dal metà ottocento in poi, si chiamano "damerini".
L'essere omosessuali inoltre non ha nulla a che fare con la capacità di prestare servizio nell'esercito, che anzi, da sempre è un arsenale di omosessuali. Giulio Cesare ed Alessandro Magno erano entrambi omosessuali ad esempio.
Negli Stati Uniti vigeva una ridicola politica nota come "Don't ask, don't tell", "non chiedere, non dire", consistente nel fatto che un militare poteva essere gay purché non lo dichiarasse: questa norma è stata prima dichiarata inconstituzionale e poi abrogata dal parlamento.
Quindi, da capo, l'omosessualità in sé non implica una diminuzione della virilità, e, soprattutto, il fenomeno dell'effeminatezza di alcuni è da sempre presente.
31/01/2011 14:11
Poi mi son sempre chiesto (vista la realtà del mio paese)
dove prendono i soldi questi omosessuali per pagar quei clienti etero che se lo vedono tirar fuori fin già con lo sguardo de questi omosessuali pervertiti,. Sta di fatto che uno di questi ha poi denunciato la sua preda e pensa....chi ha avuto problemi con la giustizia ?

Sai perchè vengono rispettati motltissimi omosessuali...
perchè fanno pena (questa è quanto nella mia città e zone limitrofe)

Vecio adagio:
Ogni mondo e paese.

Non c'e' da meravigliarsi se manifestano col culo di fuori
infatti è il solo lato del loro desiderio
[Modificato da Sonnyp 04/02/2011 12:34]
31/01/2011 14:20
A PROPOSITO POLY,

AVEVO OMESSO DI INCOLLARE L'ULTIMA PARTE -[VI. CHIESA CATTOLICA E OMOSESSUALE]

SAI PERCHE'

PERCHE' SEI PREVEDIBILE

A TE ORA USARE LO STESSO METRO DI GIUDIZIO

31/01/2011 14:29
VI. CHIESA CATTOLICA E OMOSESSUALI


25. Secondo la Chiesa cattolica che cosa dovrebbe fare un omosessuale?


La Chiesa cattolica insegna che qualsiasi persona vivente sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita.

Anche nelle persone omosessuali dev’essere riconosciuta la libertà fondamentale che caratterizza la persona umana.

Grazie a questa libertà lo sforzo umano, illuminato e sostenuto dalla grazia di Dio, potrà consentire a queste persone di liberarsi progressivamente dal comportamento omosessuale, anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta.

Van den Aardweg ha potuto constatare il caso di alcune persone - delle quali ha accuratamente analizzato le sensazioni e gli atteggiamenti -, la cui guarigione si è progressivamente realizzata senza psicoterapia, ma mediante una profonda conversione religiosa attraverso la quale il soggetto, sottomettendo la propria volontà alla legge di Dio, è stato liberato dal suo egocentrismo, è stato ri-orientato e liberato da sé stesso, dal suo «io» infantile, emotivamente indirizzato in senso omosessuale (64).

Per la dottrina della Chiesa cattolica le persone omosessuali sono chiamate, come quanti hanno problemi e difficoltà, a offrire e a unire ogni difficoltà e sofferenza al sacrificio della Croce del Signore Gesù.

Ogni rinnegamento di sé, vissuto nell’abbandono alla volontà di Dio, costituisce una fonte di autodonazione e di pace.

Il cristiano, che vive con vera pazienza la fede e si lascia plasmare da essa, conserva la consapevolezza del progetto di Dio, mantiene vivo l’amore per le verità indicate nei comandamenti, persevera nello sforzo di combattere contro le illusioni del peccato - il verbo greco amartanô, usato per «peccare», significa «sbagliare strada», «mancare il bersaglio» - e, attraverso molte sconfitte e debolezze, viene purificato e diventa migliore.



Lo stesso Van den Aardweg ha notato che, durante il trattamento psicoterapico, i pazienti omosessuali, che vivono la loro fede religiosa in modo positivo, hanno maggiori possibilità di un cambiamento radicale perché la pratica dei sacramenti - in particolare della confessione -, la speranza, l’umiltà e l’amore del prossimo hanno un effetto antinevrotico.

La psicoterapia è per la psiche ciò che la fisioterapia è per l’apparato locomotore. Per guarire da un handicap fisico, però, non basta la fisioterapia, ma occorre la volontà di guarire. Infatti questa volontà è un elemento determinante per il buon esito della cura, ma per voler guarire è indispensabile sentirsi amati e, fra l’altro, amare la guarigione.


Secondo lo psichiatra statunitense William Glasser - iniziatore di un indirizzo psicoterapeutico definito «terapia della realtà» - uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano è quello di sentirsi amato.



Glasser dice che un uomo, abbandonato su un’isola deserta o in una cella solitaria di una prigione, un uomo privato del bene della salute e degli affetti dei suoi cari è destinato a perdere il contatto con la realtà e può anche diventare pazzo, a meno che non riesca a mantenere la convinzione che qualcuno ancora lo ama (65).

Le persone che hanno fede, attraverso la preghiera - la vita di preghiera è la ricerca dell’unione con Dio nei pensieri e nelle azioni -, e il cattolico anche attraverso l’aiuto particolare dei sacramenti, sentono nella loro vita l’amore di Dio che li sostiene, li illumina e li incoraggia anche nelle difficoltà più gravi.



Le terapie psicologiche, da sole, spesso non sono sufficienti per guarire un individuo da una nevrosi. Secondo lo psicologo tedesco Albert Görres (1918-1996) uno dei principali ostacoli al superamento del male sta nella mancanza di una motivazione che illumini e che incoraggi (66).

Quale motivazione può essere così forte da poter superare le stesse forze umane, da poter superare l’angoscia della perdita che nasce da profondi condizionamenti nei confronti di cose, persone e idee a cui l’individuo si è fisicamente e psicologicamente attaccato?

Certamente l’amore di Dio rappresenta la più grande forza in grado di motivare la persona.



La tendenza a difendere gli orientamenti e gli atti omosessuali, che trova echi anche nel mondo scientifico, deriva da un atteggiamento culturale che privilegia l’importanza della gratificazione sessuale momentanea e la libertà dell’individuo, intesa in senso soggettivo e relativistico.

Questo cambiamento culturale coinvolge anche altre questioni come l’aborto, la castità prematrimoniale, il divorzio e la fedeltà coniugale: su tutti questi punti la dottrina tradizionale della Chiesa cattolica è contestata.

In questo clima culturale di diffuso relativismo difendere la dottrina tradizionale della Chiesa cattolica significa difendere le famiglie del futuro e quanti non vogliono arrendersi alle loro tendenze disordinate (67).


VII. L’OMOSESSUALITÀ NELL’ANTICHITÀ CLASSICA

26. Come sostengono alcuni intellettuali, favorevoli al vizio omosessuale, il comportamento omosessuale nell’antichità classica era considerato normale e solo il cristianesimo ha introdotto il concetto di comportamento sessualmente disordinato per l’omosessualità?

La storia dei costumi sessuali, in realtà, non è così semplice.

Nella Grecia antica, per esempio, non era ammessa l’omosessualità fra adulti, ma solo la «pederastia», cioè il rapporto fra l’adulto e l’adolescente, il ragazzo dai 12 ai 16 anni.

Non erano ammesse relazioni con i più piccoli o con gli adulti.

Il legislatore ateniese Solone (640-560 a.C.) aveva imposto la pena di morte da applicare a qualsiasi maschio adulto sorpreso, senza autorizzazione, nei locali di una scuola dove i ragazzi erano al di sotto dell’età pubere.


L’omosessualità fra adulti era considerata depravazione e comportamento depravato era giudicato l’atteggiamento sessualmente «passivo» dell’adulto. Quindi il ruolo «passivo» era considerato normale solo per le donne e per gli adolescenti.

La pederastia era tollerata solo se non si protraeva oltre i limiti di età previsti: il giovane poi, una volta superata l’adolescenza, doveva assumere un atteggiamento sessualmente «attivo»; inoltre - come si deduce dal dialogo Simposio di Platone (427-347 a.C.) -, tale giudizio positivo sulla pederastia non era condiviso da tutta la società ateniese; una parte di essa, anzi, la considerava una manifestazione di «spudoratezza».


Probabilmente la pederastia era circoscritta ad ambienti intellettuali (68).

Alla base del giudizio favorevole sulla pederastia, vi era l’idea che tale relazione preparasse l’adolescente alla maturità intellettuale e psicologica: la si potrebbe qualificare come una «pederastia pedagogica» (69).

Una tale convinzione si trova anche presso alcune popolazioni selvagge, convinzione dovuta, probabilmente, a un pensiero di tipo magico, nato da meccanismi mentali di pura e semplice associazione di idee.



Come nella magia detta «contagiosa» - in quanto l’atto compiuto su una parte diffonde il suo effetto sul tutto - si finisce per credere che è possibile uccidere il nemico compiendo atti ostili sulla sua immagine o su ciocche dei suoi capelli, così, per contatto sessuale con l’adulto, si pensa che il giovane possa assorbire la virilità dell’adulto stesso. Inoltre, i tratti delicati e non ancora virili dell’adolescente facilitano questa associazione e facilitano pure l’instaurarsi verso di lui di meccanismi attrattivi.

Presso molte tribù la «pederastia pedagogica» viene praticata nei rituali d’iniziazione, mentre è vietata nella vita di tutti i giorni: così in Australia, nella Polinesia, nelle isole Ebridi, nelle tribù dei Marind-Anim e dei Keraki in Nuova Guinea.


Casi analoghi sono registrati in Marocco, in Siberia e in America Settentrionale. Sempre da un pensiero di tipo magico nasce, per esempio, in alcune società il «sulamitismo», ovvero la credenza che attraverso il congiungimento con un fanciullo si possa allungare la propria vita, assorbendo l’essenza vitale del giovane (70).


In Marocco, per esempio, è stata registrata l’esistenza di una credenza secondo cui le relazioni omosessuali con un uomo conosciuto per la sua baraka - «fortuna», «potere» -, permettono al soggetto sessualmente passivo di ricevere la sua fortuna (71). Nella Grecia antica, dunque, l’omosessualità fra adulti e il ruolo sessualmente passivo del maschio erano proibiti; ugualmente proibito era il cosiddetto «matrimonio» omosessuale.

Nel mondo romano classico il padrone poteva abusare sessualmente dello schiavo o della schiava, ma fra uomini liberi la legge proibiva la pederastia, anche se gli adolescenti erano consenzienti: si parlava di «stuprum cum puero». Fra gli uomini liberi, inoltre, la legge puniva anche la passività sessuale del maschio: così la lex Scatinia (72).



31/01/2011 15:27

Secondo Natura Umana, ovvero non siamo bestie.


Uno dei ronzini di battaglia degli omofili, ora spalleggiati dalle leggi di Zapatero che ci equiparano alle scimmie, è il portare esempi di omosessualità animale a sostegno della naturalità della cosa.


Contenti loro di vantare origini bestiali, in compagnia delle Teorie non dimostrate di Darwin, autonegandosi l' Anima, bene prezioso che ci differenzia dai nostri simpatici amici.

In realtà dopo le legittimizzazioni dei matrimoni omosessuali, sulla base della comparazione con gli animali, dovremmo in futuro aspettarci in pratica di tutto.


Cominciando dalla legalizzazione della
pedofilia,
poichè sia
TALPE che ERMELLINI hanno l'abitudine di accoppiarsi con esemplari non ancora sessualmente maturi.

Poi dello
stupro, praticato comunemente non solo dai
RAGNI, ma anche da moltissimi MAMMIFERI ERBIVORI e soprattutto dalle OCHE e dalle ANATRE.

Singolare è il caso degli
SCARABEI D' ACQUA, dove i maschi, tenendo ferme le loro compagne sotto il pelo dell' acqua, quasi le affogano, lasciandole respirare solo se stanno per morire, ma vigilando che non abbiano altre forze per accoppiarsi con altri maschi.

I
DELFINI DAL NASO A COLLO DI BOTTIGLIA arrivano a praticare lo stupro di gruppo, inseguendo per settimane una sola femmina, che sottopongono alle loro voglie a turno, dopo averle chiuso ogni via di fuga.

Agli inizi degli anni Novanta, nel Parco Nazionale di Pilaneberg in Sudafrica si registrarono violenze sessuali da parte di giovani
ELEFANTI maschi ai danni di poveri RINOCERONTI, spesso uccisi dopo l'atto.



Il cannibalismo sessuale è un' altra pratica assai diffusa nel mondo animale: non solo è noto il caso della MANTIDE RELIGIOSA, ma anche moltissimi RAGNI femmina divorano il partner dopo l'accoppiamento, mentre la PULCE D' ACQUA si pappa il maschio anche durante il rapporto.


Più di un etologo, oltre a Kees Moelliker del Museo di Storia Naturale di Rotterdam, ha riscontrato casi diffusi di necrofilia tra i GERMANI REALI; lo studioso olandese registrò un rapporto di 75 minuti.

Rivelatosi poi pure tra animali dello stesso sesso. La
necrofilia è pure praticata dal
ROSPO DELLE CANNE.



Arriviamo poi ai casi di omosessualità spesso citati dagli omofili:
 non sono esempi edificanti.

Prendiamo il caso dei
CIGNI MASCHI AUSTRALIANI: dopo aver attivato una realazione a tre con una femmina, dopo la deposizione delle uova la cacciano in modo violento dal nido e si occupano loro della cova.

Mentre i
PINGUINI citati da Ruggero a cui ho promesso una risposta, probabilmente quelli dello Zoo di New York, hanno covato uova rapinate, è il caso di dirlo, perchè l' azione fu accompagnata da minacce e violenze, a povere madri.



Tra gli animali poi, l' ELEFANTE MARINO ha un harem valutabile in almeno cento femmine, lasciando però a secco i maschi meno forti e possenti.

Mentre le
orge sono pratica diffusa tra molti animali marini, dai
DELFINI fino ai CAVALLUCCI MARINI; arrivando fino alle scimmie care a Zapatero, come gli SCIMPANZE' ed i BONOBO, quest' ultimi, nella foto, bisessuali.




Come si vede,dunque, se vogliamo equipararci alle bestie, siamo su un' ottima strada...
31/01/2011 17:58
Per Raff
Il cavalluccio marino nooooooooo!!!!!

E' il crollo di un mito [SM=g8070]


Ora però ho capito perchè viaggia sempre impettito!!!!! [SM=g8315]

Alla malora

omega [SM=x2479877]
31/01/2011 20:16
(H.)
[Non Registrato]
omegabible e l'amichetto tuo, fate outing!
WASHINGTON – La teoria psicanalitica sostiene che l’omofobia – la paura, l’ansia, l’odio, il disagio e l’avversione che alcune persone dichiaratamente eterosessuali provano nei confronti di individui gay – è il risultato di tendenze omosessuali represse che la persona in questione ignora o nega. Uno studio apparso sul numero di agosto del 1996 del Journal of Abnormal Psychology [1], pubblicato dalla American Psychological Association (APA) [2], fornisce nuove prove empiriche a supporto di questa teoria.

Ricercatori dell’Università della Georgia hanno condotto un esperimento su 35 uomini omofobi e su 29 non omofobi, secondo i valori stabiliti dalla scala dell’Indice di Omofobia. Tutti i partecipanti selezionati per lo studio si descrivevano come esclusivamente eterosessuali sia in termini di eccitazione sessuale che di esperienze vissute.

Ogni partecipante era stato esposto a stimolazioni erotiche sessuali esplicite prodotte da videocassette eterosessuali, omosessuali maschili e lesbiche (non necessariamente in quest’ordine). Il loro grado di eccitamento sessuale era misurato da una pletismografia peniena, che misura e registra con precisione il volume del pene.

Gli uomini di entrambi i gruppi era eccitati all’incirca nello stesso grado dai video che riproducevano rapporti sessuali eterosessuali e da quelli che mostravano due donne impegnate in un rapporto sessuale. L’unica differenza significativa nel grado di eccitamento tra i due gruppi si presentava durante la visione dei video con rapporti sessuali tra maschi: “Gli uomini omofobi mostravano un aumento significativo della circonferenza del pene durante i video omosessuali maschili, al contrario del gruppo di controllo [gli uomini non omofobi]".

Più in dettaglio, le misurazioni hanno mostrato che mentre il 66% del gruppo non omofobo non mostrava un significativo ingrossamento del pene durante la visione dei video omosessuali maschili, solo il 20% degli uomini omofobi mostrava un eccitamento scarso o nullo. Analogamente, il 24% degli uomini non omofobi mostravano una chiara erezione durante la visione dei video omosessuali maschili, contro il 54% degli uomini omofobi.

Richiesti di stimare a modo loro il grado di eccitamento provato durante la visione dei tre video, gli uomini di entrambi i gruppi hanno fornito risposte in linea con le oggettive misurazioni fisiologiche, con una sola eccezione: gli uomini omofobi hanno sottostimato in modo significativo il loro grado di eccitamento provocato dal video omosessuale maschile.
Taduzione di Mauro Giori

www.psychologytoday.com/files/u47/Henry_et_al.pdf
31/01/2011 20:41
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Questa discussione ha superato il libello di ridicolo consentito dalla legge da un pezzo, con ®@ffstef@n che pretende di contrapporre il parere di un dentista morto che scrive sul sito di un’associazione clerico-fascista di estrema destra col parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Ordine degli Psicologi italiano e americano, e, sempre dal dentista dell’associazione clerico-fascista di estrema destra suddetto, si fa spiegare cose di storia antica, cioè in cosa consistesse l’omosessualità greca, come se i dentisti fossero famosi per le loro conoscenze filologiche antichistiche. E’ mio parere che il dentista, così come ®@ffstef@n del resto, del greco non sappia neppure l’alfabeto, visto che non ha problemi ha ripescare la vecchia teoria della Keuls secondo cui l’omosessualità greca fu solo pederastia ed era al massimo tollerata: per la crocifissione di questa tesi si potrà utilmente leggere il libro “Secondo natura” della storica del diritto greco Eva Cantarella, professoressa alla statale di Milano, e, per le fonti antiche, si potrà facilmente leggere gli Amores dello pseudo-Luciano, o, perché no, il discorso di Alcibiade nel Simposio platonico dove il nobilissimo e adultissimo aristocratico greco racconta a tutti i partecipanti al simposio in che modo cercò di portarsi a letto l’ormai non più giovane Socrate. Il cosiddetto ambiguo rapporto della società greca con l’omosessualità che si ricaverebbe dal Simposio di Platone di cui parla l’articolo si riferisce ad una frase pronciatada Pausania nell’opera platonica. Pausania distingue tra l’amore terreno e volgare, quello per le donne, e l’amore celeste (Afrodite Urania), cioè quello per i maschi, giacché, dice l’oratore, chi ha il maschio ama quello che per natura è più forte e ha più senno. Il discorso di Pausania è estremamente interessante perché a 181d dice il contrario di quanto il dentista sostiene, perché vien detto che è meglio amare il maschio non quando è fanciullo ma da quando gli spunta la barba. Il passo a cui si riferisce il dentista si trova a 182b dove Pausania dice che ad Atene e Sparta si dibatte per sapere se sia una cosa bella l’amore tra maschi, aggiunge anche che, mentre in queste due poleis la situazione è intricata, al contrario nell’Elide, in Beozia è certamente cosa buona e giusta; all’altro caso, cioè in Ionia e tra i barbari, è invece considerata cosa brutta. Sicché Pausania fa una sorta di mappatura geografica che divide le zone della Grecia tra ambigue, inclini, ed avverse all’omosessualità, collocando Atene tra le ambigue. C’è da dire che comunque ad Atene una coppia omosessuale era considerata gli eroi della città, cioè Armodio e Aristogitone, i due amanti che uccisero il tiranno Pisistrato. Pausania stesso lì nomina aggiungendo che i barbari odiano l’amore tra maschi proprio perché essi sono governati da tiranni, e l’amore cittadini spinge invece a cementare la concordia civica creando ribelli che si battono. L’ipotesi del fatto che l’amore tra uomini renda invincibili i cittadini non è certo peregrina, in Grecia esisteva il cosiddetto “battaglione sacro” di Tebe che era composto solo di amanti omosessuali, e si diceva fosse il più temuto perché nessun combattente voleva fare una pessima figura col suo amato, anch’egli presente nella truppa. Si può dunque dire che le opinioni del dentista sulla Grecia antica riprendono delle opinioni che tra gli studiosi sono ormai considerate stantie perché non riescono a rendere conto dell’intero spettro della sessualità greca, che non si limitava certo solo alla pederastia. Per avere un saggio di amore tra “romanticismo” nell’amore tra due uomini nell’antica Grecia si può leggere ad esempio questi bellissimi versi di Pindaro per il giovane, ma non troppo, Teosseno di Tenedo, che non era certo un undicenne in quanto questa poesia viene dedicata per la vincita ad un agone sportivo:



Chi riesce a trovarmi una differenza nell'amore espresso in questa poesia con quello che avviene in una qualsiasi poesia d'amore eterosessuale mi faccia un fischio.
Quanto al parere, assai poco professionale, del dentista sulla teologia cattolica, s’è già detto che una condanna nell’omosessualità esiste certamente ma fa parte del magistero ordinario, che non è infallibile, e dunque essa non è vincolante per i fedeli: ma che su un sito tradizionalista di estrema destra sappiano la differenza tra magistero ordinario e magistero ordinario universale, sarebbe chiedere troppo.
Da ultimo, per l’ennesima volta, nessuno qui ha mai detto che l’omosessualità è giustificata per il solo fatto che esiste in natura. Registrare che l’omosessualità esiste in natura serve solo a disinnescare l’aggettivazione “contro natura”, che non ha nessun senso. Se poi ciò che è naturale sia anche eticamente valido per l’uomo, sarà da discutere caso per caso. In questo caso possiamo infatti dire che non ci si sta ispirando alla vedova nera che uccide il compagno, ma ad un comportamento che, al pari dell’amore eterosessuale tra gli animali, non fa del male a nessuno, e anzi, edifica vicendevolmente una coppia. Vale a dire che il fatto che tra gli animali esista lo stupro non giustifica lo stupro umano proprio perché lo stupro danneggia un terzo, cioè chi viene stuprato, mentre l’omosessualità è tra due adulti consenzienti e dunque non danneggia nessuno. Non v’è dunque alcun motivo per dire che è un comportamento bestiale e non, al contrario, un espressione dell’amore umano. Un’ultima osservazione s’impone. Singoli comportamenti, come lo stupro di gruppo, o l’omicidio del partner, che sono deprecabili, sono registrati anche nel mondo animale, ma non lo sono in tutte le specie. Al contrario l’omosessualità è registrata in tutte le specie sessuate, a differenza di altri comportamenti oggi illegali tra gli uomini, che si ritrovano solo in singole specie animali. L’omosessualità è cioè trasversale e tutto il regno animali sessuato, al pari dell’eterosessualità. Viene poi da chiedersi con che faccia tosta il caro ®@ffstef@n, che si definisce ateo, possa citare da un sito in cui l’autore, sin dalla prima riga, dice di non credere a Darwin e di essere un creazionista perché l’evoluzionismo è una diabolica invenzione di Satana: evidentemente ®@ffstef@n non si rende conto che sta citando da gente che ha solo due neuroni in testa.
Da ultimo, l’autore delira decisamente quando dice che nell’antica Roma l’omosessualità tra adulti era proibita, questa proibizione ha iniziato ad esistere solo con l’avvento del cristianesimo nel tardo IV secolo d.C.. Quanto alla Lex Scatinia, citata dal dentista, non ci è giunto il testo, e dunque possiamo solo speculare su cosa contenesse. Comunque la maggioranza degli autori sostiene che essa punisse solo la pederastia, e per giunta con una misera pena pecuniaria.
Quanto ad un ultimo particolare, cioè la scritta sulla schiena dell’uomo ritratto nella foto, vedo che non sei in grado di desistere dall’utilizzo della tua fallacia logica induttivista. Il testo dice “marito ad ore”. Non si vede ovviamente che senso abbia trasformare il cartellone che esprime il parere di un singolo nel parere della moltitudine: se mi metto in mano un cartellone, con scritto “fedeli a vita”, e poi mi fotografo, il risultato sarebbe il medesimo. La promiscuità è presente in ugual misura tra omosessuali ed eterosessuali. E’ proprio dell’eterosessuale anzi la figura archetipale del “Don Giovanni”, o del “Casanova”, cioè del donnaiolo, famosi per aver avuto centinaia di donne. L’uomo, nel senso di maschio, è da sempre poco incline alla monogamia, e non c’entra nulla il fatto che sia etero o gay.
L'unica cosa pietosa in questa discussione è stata l'ignoranza di ®@ffstef@n e la sua totale incapacità di scegliersi delle fonti.

Ad maiora

[Modificato da Polymetis 31/01/2011 20:44]
31/01/2011 20:51
Ce l'hai a morte col dentista ....vero poly,

E' in questo modo che negoziate i vostri diritti dando la caccia all'omofobo. Infatti sono tali coloro che dissentono dalle vostre opinioni, anzi malformazioni genetiche [SM=x2479902]

Certo è che se la massa era messa in condizione di scegliere
fra l'essero omofobo o essere omosessuale questi ultimi avevamo solo da mettersi la coda fra le gambe, anzi direttamente nel buco del...loro desiderio, -visto che anche il numero di associati alle lobby gay sarebbe precitato drasticamente.
[Modificato da ®@ffstef@n 31/01/2011 20:55]
31/01/2011 21:28


Dialogo filosofico
[noto anche come Il convito e Il banchetto] che "dimostra" che quella fra uomini - purché casta - è la forma d'amore più alta... Non è eccessivo definirlo come uno dei "cardini" tradizionali dalla letteratura di tema omosessuale.

(Per lo schema di questo dialogo fare clic qui).

Ambientato nel corso d'un banchetto in casa del poeta Agatone nel 416 a.C., questo dialogo vede Socrate e i suoi commensali discutere d'Amore.


L'amore qui presentato è quello omosessuale
, molto idealizzato e spiritualizzato, fra un giovane (eròmenos, "amato") e un adulto (erastés, "amante", ).


Dopo un'introduzione "teologica" da parte di Fedro e Pausania, il commensale Erissimaco afferma che esistono due amori, quello "volgare" (amore fisico, soprattutto eterosessuale protetto da Afrodìte Pandémia) e quello "celeste" (amore spirituale, omosessuale, protetto da Afrodìte Urània). Il secondo può e deve avere una connotazione educativa: attraverso esso l'amante cerca di migliorare l'amato, spingendolo... alla virtù.


Il commensale Aristofane (il commediografo) racconta allora un mito burlesco, il celebre "mito dell'andrògino".


Un tempo gli uomini erano divisi in tre sessi: uno maschile/femminile, uno tutto-maschile ed uno tutto-femminile.

 


Per difendersi da un loro assalto, Giove spaccò in due gli esseri umani: da ciò ha origine l'amore, che è il desiderio delle due metà di riunirsi nuovamente. Ovviamente coloro che derivano da un essere "tutto-maschile" o da uno "tutto-femminile" proveranno attrazione per persone del loro sesso.

Dopo Aristofane parla Agatone, a cui fa seguito Socrate, che tira qui le fila con un'analisi filosofica della natura dell'amore (un intermediario fra gli uomini e gli dèi): il suo scopo è procreare nel bello, sia corporalmente, sia spiritualmente. Il raggiungimento del Bello è insomma il fine ultimo dell'amore.

Socrate viene interrotto dall'irruzione di Alcibiade, ubriaco fradicio, che racconta come invano avesse cercato in passato di portarsi a letto Socrate, che pure è innamorato di lui, ma che grazie alla propria temperanza ha saputo resistere ad ogni tentazione.

L'opera si conclude bruscamente a mo' di commedia con un'irruzione di amici ubriachi e la fine improvvisa della discussione. 

Questo è, in tre righe, il Simposio.


Va ancora aggiunto che il suo utilizzo per secoli a fini apologetici, da parte di varie generazioni di persone omosessuali, quasi fosse un manuale d'istruzioni per bene amare i ragazzi, ne ha fatto perdere di vista l'aspetto satirico, se non sarcastico.

La figura di Alcibiade che irrompe ubriaco è un tale esempio d'intemperanza da sfiorare, agli occhi di un greco colto, la calunnia. 


Così pure per capire la figura del (democratico) Aristofane non si può scordare che egli fu ostile alla cerchia (anti-democratica ed aristocratica) di Socrate.


Il Simposio-non è insomma la descrizione del modo in cui i Greci amavano i ragazzi: al contrario è la cosciente proposta di una spiritualizzazione "controcorrente" della pratica omosessuale, la cui usuale fisicità e "grossolanità" è messa in burla nel comportamento "ridicolo" e "disdicevole" di Alcibiade. 







Polyyyyyyyyy

Ora parlaci de il ....

Cos'è il "battaglione sacro" 
 

[Modificato da ®@ffstef@n 31/01/2011 21:33]
31/01/2011 21:53

Visto il tuo silenzio, FORSE PREFERISCI PARLACI DELLE



"MARCHETTE IN GONDOLA".
Il turismo omosessuale d'inizio Novecento nelle lettere di Frederick Rolfe (1860-1913).

 

di: Giovanni Dall'Orto

http://www.giovannidallorto.com/saggistoria/rolfe/rolfe.html

[Modificato da ®@ffstef@n 31/01/2011 21:54]
31/01/2011 22:40
OFFLINE

“Ce l'hai a morte col dentista ....vero poly, “



Come con chiunque parli di argomenti per i quali non ha qualifiche, e lo faccia in contraddizione coi pareri degli organismi mondiali della sanità, mostrando così la sua ciarlataneria.


“E' in questo modo che negoziate i vostri diritti dando la caccia all'omofobo. Infatti sono tali coloro che dissentono dalle vostre opinioni, anzi malformazioni genetiche”


E a quale malformazione genetica condurrebbe l’omosessualità o da che malformazione genetica deriverebbe?


“Certo è che se la massa era messa in condizione di scegliere
fra l'essero omofobo o essere omosessuale”



Non occorre essere omofobi od omosessuali, si può essere anche intelligenti ed eterosessuali.


“Un tempo gli uomini erano divisi in tre sessi: uno maschile/femminile, uno tutto-maschile ed uno tutto-femminile.”


Se tu non fossi così ignorante sapresti: a)che cos’è un mythos nel sistema filosofico platonico, cioè un’apologo che vuole insegnare qualcosa, e senza pretese storiche. B)Forse ti saresti accorto che il mito degli androgini nel Simposio te l’ho citato io stesso con tanto di fotografia da una pittura vascolare greca per mostrare il tema della complementarietà spirituale omosessuale.


“a ancora aggiunto che il suo utilizzo per secoli a fini apologetici, da parte di varie generazioni di persone omosessuali, quasi fosse un manuale d'istruzioni per bene amare i ragazzi, ne ha fatto perdere di vista l'aspetto satirico, se non sarcastico. “



Stiamo migliorando, il sito che citi è opera di una persona intelligente, ma purtroppo ha preso una cantonata. Non c’è nulla di satirico o sarcastico, e Giovanni dell’Orto da cui copi, che non è un grecista, si sbaglia in pieno. Qui ovviamente manca dell’aggiornamento bibliografico, che per tua fortuna, essendo il sottoscritto laureato proprio su Platone, posso darti. Che il Simposio sia satirico è stato confutato da M. Nussbaum nel suo “La Fragilità del Bene” al capitolo “Il discorso di Alcibiade”



La figura di Alcibiade che irrompe ubriaco è un tale esempio d'intemperanza da sfiorare, agli occhi di un greco colto, la calunnia.”



Alcibiade era davvero così, come mostra la storia della mutilazione delle erme.


Così pure per capire la figura del (democratico) Aristofane non si può scordare che egli fu ostile alla cerchia (anti-democratica ed aristocratica) di Socrate.”



Questo dialogo è ambientato PRIMA del conflitto in questione.


Il Simposio-non è insomma la descrizione del modo in cui i Greci amavano i ragazzi: al contrario è la cosciente proposta di una spiritualizzazione "controcorrente" della pratica omosessuale, la cui usuale fisicità e "grossolanità" è messa in burla nel comportamento "ridicolo" e "disdicevole" di Alcibiade. “



Questo è impossibile perché l’omosessualità fisica è difesa anche dai discorsi di Agatone e Pausania, che non hanno tratti caricaturali. La morale di Platone è cioè “la virtù sta nel mezzo”: né i bagordi di Alcibiade, né l’ascetismo dei pitagorici. Nei dialoghi di Platone, come ripeto, non parla solo un personaggio, ma tanti,e Platone non è nessuno di essi: il suo è un teatro filosofico, e la morale del racconto va cercata dall’intreccio delle battute dei protagonisti, e non da quelle di uno solo. Chi sostiene che nel Simposio si difenda solo l’amore casto ad esempio sceglie arbitrariamente di tenere come buono solo il discorso di Socrate, quando invece la vera morale del Simposio appare dalla sovrapposizione dialettica di tutti i discorsi.
La migliore spiegazione dell' "amore platonico" la diede probabilmente Oscar Wilde al suo processo, quando venne arrestato perché accusato di essere omosessuale, e condannato per questa sola colpa a due anni di lavori forzati. Questo film ne dà una fedele trascrizione:




“Polyyyyyyyyy

Ora parlaci de il ....

Cos'è il "battaglione sacro"



Perché me lo chiedi? Non hai forse già googlato questa espressione? Gli ignoranti quando non sanno qualcosa cercono su Google le risposte, poi, trovato quello che sta loro simpatico, postano la risposta. Oggigiorno la cultura si fa così: ignoranti di ogni risma pensano di poter parlare di qualsivoglia argomento perché pensano di avere nel web un mare magnum in cui poter attingere risposte, ma, siccome sono ignoranti, non sanno discernere la spazzatura dalle informazioni serie. Già tremo al pensiero di che sballatissime informazioni potrai aver trovato nella tua navigazione all’interno della cloaca massima del web a proposito del “battaglione sacro”. Del battaglione sacro ci parla Plutarco, principalmente nella vita di Pelopida, dicendo che era un esercito composto di soli amanti omosessuali:

Quando il pericolo incombe, gli uomini appartenenti alla stessa tribù o alla stessa famiglia tengono in minimo conto la vita dei propri simili; ma un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile, poiché gli amanti, per paura di apparire meschini agli occhi dei propri amati, e gli amati per lo stesso motivo, affronteranno volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda.” (Plutarco, Vita di Pelopida, 28)

Ne parla anche negli Amores, dicendo: “
E dalle tue parti, o Pemptide, a Teve, non si usava forse che l’amante donasse al suo amato un’armatura completa, nel momento in cui raggiungeva la maggiore età? Inoltre, un uomo esperto in amore, a nome Pammene, modificò la disposizione dello schieramento oplitico e fece una critica a Omero in quanto aveva descritto l’esercito degli Achei come suddiviso per tribù e per fratrie, senza presentare l’amato schierato accanto al suo amante, in modo tale che sostenesse lo scudo uno scudo, e l’elmo un altro elmo, perché Eros solo è invincibile, tra tutti gli strateghi” (761 b-c)

In passato s’era dubitato dell’esistenza di questo battaglione perché sembrava improbabile che un esercito composto di amanti potesse stare coeso, ma questi dubbi, tutti moderni, furono smentiti poche decine d’anni fa dal ritrovamento di un’epigrafe su pietra a Cheronea, ma non mi aspetto che in rete ne siano al corrente, è roba per grecisti veri, non per dilettanti internettiani.


“Visto il tuo silenzio, FORSE PREFERISCI PARLACI DELLE



Perché “il mio silenzio”? Anche tu hai la stessa sindrome di Sonny che sostiene che una persona debba rispondere nel suo forum ogni 5 ore?


“ FORSE PREFERISCI PARLACI DELLE



"MARCHETTE IN GONDOLA".
Il turismo omosessuale d'inizio Novecento nelle lettere di Frederick Rolfe (1860-1913”



E tu forse puoi spiegarmi cosa c’entra il turismo omosessuale di inizio novecento e cosa dovrebbe dimostrare. Suppongo che nella tua fallacia logica dovrebbe dimostrare che tutti i gay sono pervertiti, ma allora la stessa cosa dovrebbe dimostrare il turismo omosessuale nel quartiere a luci rosse di Amsterdam dove è legale la prostituzione, o nei bordelli etero di Berlino…

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 31/01/2011 23:16]
01/02/2011 02:04
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Può essere utile, come lezione di civiltà, ricordare quanto disse Benigni a Sanremo 2009. Benigni, mettendo in scena un apologo interessante sull'omosessualità, recita una lettera di Oscar Wilde scritta al suo amato A. Douglas, lettera tragica perché in quel momento Wilde era in carcere, processato per sodomia, attendeva il verdetto e, se fosse stato condannato, sarebbe stato separato dal suo amore:



E c'è chi dice che questo non è amore...
01/02/2011 08:55
Re:
Polymetis, 01/02/2011 2.04:



E c'è chi dice che questo non è amore...




AMORE SIII,INFRUTTUOSO,STERILE, CHE NON DA FRUTTO, COME IL "FICO" DELLA BIBBIA.


01/02/2011 09:19
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Attenersi al rispetto ed educazione prego!
Noto con dispiacere, che nonostante i miei precedenti avvisi, richieste per favore, sollecitudini, moderazioni con opportune modifiche ai testi scurrili, si continua a offendere le persone con gusti diversi dai nostri.
Lo ribadisco per l'ultima volta. Odio usare le discipline offertomi da FFZ, ma sarò costretto mio malgrado, ad affibiare un primo, un secondo e un ultimo terzo warning a coloro che continuano offendendo invece di replicare con educazione e rispetto.
Possiamo dissentire dalle spiegazioni Polymetiche ma rimanendo educati e rispettosi. Grazie per la collaborazione
.




Continuando il discorso Poly..... tu dici:




Essa è attestata in ben 1500 specie animali. Ecco ad esempio un rapporto omosessuale tra due leoni e due giraffe omosessuali



Ma non ti pare che nel tuo esempio ci sia qualcosa che non quadra Poly? Gli animali, non hanno il senso della ragione come noi esseri umani e si abbandonano agli istinti appunto definiti BESTIALI, perchè per loro non esiste alcun codice etico, culturale e tanto meno spirituale. Ma per noi esseri umani la cosa è BEN diversa!

Qualcuno mi ha accusato INGIUSTAMENTE, e con modi alquanto discutibili, che io starei discriminando i gay.
Ebbene, provo per l'ennesima volta a difendermi:

Come ho scritto nel mio post, in risposta alla persona che ha tentato di offendermi e mortificarmi, riporto nuovamente il pensiero riguardante la discriminizione di Cristo stesso:

Dio è intollerante perché ama la moralità? Gesù era intollerante perché condannava gli immorali? Gli Apostoli condannavano gli uomini senza moralità e che perfino nella Bibbia sono chiamati “cani”? Diciamo allora che Dio, Gesù e tutti i cristiani erano intolleranti? Se sì, allora lo sono anche io.
Io non ho condannato gli omosessuali ma li ho denudati dalla loro ipocrisia. Essere cristiani non è compatibile con l’omosessualità sia per morale che per etica. Io, pur non condividendo le scelte sessuali degli omosessuali, ne condanno l’ipocrisia.




Cristo usava dire: È SCRITTO!

Quindi caro Poly, la Scrittura serviva per stabilire, alla luce della sua autorità riconosciuta dallo stesso Cristo, se una cosa era sbagliata o giusta. Inutile che tu provi a dirmi che in greco il significato sia diverso.
I traduttori, hanno appunto tradotto il senso del significato che lo scrittore duemila anni fa intendeva in italiano per farci capire a noi lettori oggi cosa volesse intendere e spiegarci!
Il senso non cambia!
I gay, alla luce delle scritture e dal punto di vista di Dio, non sono accettati, se non previo cambiamento di condotta seguita dal pentimento delle opere precedenti! Mettila come vuoi, questo ho imparato dalla moralità cristiana! Ora, a meno che tu non voglia stravolgere anche la bibbia stessa, a mio avviso non puoi essere definito un buon cristiano se ti dai alla condotta che dal punto di vista BIBLICO è dissoluta! Spero di essere stato chiaro. Shalom.



01/02/2011 11:59
OFFLINE
Per ®@ffstef@n


“AMORE SIII,INFRUTTUOSO,STERILE, CHE NON DA FRUTTO, COME IL "FICO" DELLA BIB”



Non vedo perché la fruttuosità di un amore dovrebbe ridursi al solo avere figli, come se non esistessero i frutti dello spirito, cioè la realizzazione reciproca di due persone, la loro felicità, e il fatto che così, insieme, saranno più utili alla società di quanto lo sarebbero da soli e depresse. Se ad esempio Michelangelo scriveva sonetti per il Cavalieri, o W. Whitman scriveva “Foglie d’Erba”, avendo in mente l’amore, non si può dire che questo è un frutto? Perché mai, come nell’Antico Testamento, la fertilità di una persona dovrebbe limitarsi alla procreazione? Chi direbbe mai sterili San Paolo e Gesù, che non ebbero figli, ma i cui frutti spirituali furono infiniti? Inoltre, se la fruttuosità dell’amore si riduce all’aver figli, allora perché non condannare allo stesso modo l’amore eterosessuale di coppie sterili e che non possono aver figli, come due anziani, o due giovani con problemi di fertilità?

Per SOnny


“Ma non ti pare che nel tuo esempio ci sia qualcosa che non quadra Poly? Gli animali, non hanno il senso della ragione come noi esseri umani e si abbandonano agli istinti appunto definiti BESTIALI, perchè per loro non esiste alcun codice etico, culturale e tanto meno spirituale. Ma per noi esseri umani la cosa è BEN diversa! “



Credo di aver risposto già 4 volte a questa medesima obiezione in questa discussione, ed è veramente sconvolgente, significa che nessuno di voi legge quello che scrivo all’altro, costringendomi così a perder tempo a ripetere. Io non ho mai detto che l’omosessualità sia una cosa buona basandosi sul solo fatto che sia presente nel mondo animale. Ho semplicemente detto che, essendo presente nel mondo animale, non la si potrà dire “contro natura”, perché in natura è presente eccome. Questo non vuol dire che tutto ciò che è presente in natura è giusto, vuol solo dire che per l’omosessualità si dovrà usare un’altra scusa per dire che è errata, e non la scusa che è “contro natura”, perché come s’è visto non è così. Una persona può cioè pensare quello che vuole dell’omosessualità, che sia morale od immorale, ma non che è contro natura, perché i fatti lo smentiscono. Io però non mi sono mai sognato di dire che una cosa è moralmente lecita solo perché attesta in natura, ho solo usato questa argomentazione per demolire un singolo punto delle argomentazioni altrui, cioè quel punto che dice che l’omosessualità è innaturale. Ora, appurato che l’omosessualità è naturale, possiamo discutere se sia moralmente giusta o meno per l’uomo.


Dio è intollerante perché ama la moralità? Gesù era intollerante perché condannava gli immorali? Gli Apostoli condannavano gli uomini senza moralità e che perfino nella Bibbia sono chiamati “cani”? Diciamo allora che Dio, Gesù e tutti i cristiani erano intolleranti? Se sì, allora lo sono anche io.
Io non ho condannato gli omosessuali ma li ho denudati dalla loro ipocrisia. Essere cristiani non è compatibile con l’omosessualità sia per morale che per etica. Io, pur non condividendo le scelte sessuali degli omosessuali, ne condanno l’ipocrisia. “



Suppongo dunque che mi farai vedere, per l’ennesima volta che te lo chiedo, dove la Bibbia condanna gli omosessuali, perché tutti i tuoi tentativi in tal senso sono stati smontati, e non mi sembra che tu stia replicando qualcosa in tal senso rispondendo alle mie argomentazioni. L’omosessualità, come scoprirai su qualsiasi dizionario di psicologia, è una categoria psichiatrica che ha meno di 200 anni, qualunque traduttore che rende con termini come “invertito” od “omosessuale” commette dunque un’imprecisione semantica.


“Cristo usava dire: È SCRITTO! “



E dove, di grazia?


“Quindi caro Poly, la Scrittura serviva per stabilire, alla luce della sua autorità riconosciuta dallo stesso Cristo, se una cosa era sbagliata o giusta. Inutile che tu provi a dirmi che in greco il significato sia diverso.
I traduttori, hanno appunto tradotto il senso del significato che lo scrittore duemila anni fa intendeva in italiano per farci capire a noi lettori oggi cosa volesse intendere e spiegarci! “



I traduttori non possono tradurre niente perché le traduzioni non esistono. Non esiste nessun corrispondente italiano per quei termini greci, anche perché le nostre parole italiane del XXI secolo si basano sulla categoria di “orientamento sessuale” che è un concetto che in greco nel I sec. d.C. non esisteva ed ha continuato a non esistere per 1800 altri anni. E poi: cosa c’entra cosa fanno “i traduttori”? Perché, quelli che ti ho citato io chi credi che siano? E’ questo il problema dei non grecisti, non sapendo la lingua sono costretti a scegliere A SIMPATIA a quale traduzione affidarsi. Ma se le traduzioni dicono qualcosa di diverso le une dalle altre? Semplicemente non hanno la capacità di scegliere perché non sanno la lingua, e dunque devono scegliere a simpatia. Questo è inaccettabile, ed è il motivo per cui chi non conosce le lingue antiche semplicemente dovrebbe smetterla di discutere di esegesi, visto che quando si va a discutere dei testi essi non possono farlo. Io ho citato degli antichisti esattamente come quelli che traducono alcune delle Bibbie che sono state citate qui, con la notevole differenza che i traduttori generici, dovendo tradurre un intero libro, non stanno a fare ricerche su tutte le parole, mentre io ho citato autori che hanno fatto degli studi specifici sull’omoerotismo nella Bibbia. Non si vede dunque perché un traduttore generico, che non s’è mai occupato nello specifico lessicalmente del problema, dovrebbe valere di più di autori che ne hanno trattato nello specifico. In particolare, se ti interessa quello che dicono “i traduttori”, allora traduttori specialisti come J. McNeill, T. Römer, D.S. Bayley, J. Boswell, R, Scroggs, e altri antichisti ancora a cui ultimo ma non ultimo mi aggiungo pure io, che come storico della filosofia antica ho tutte le conoscenze di greco che mi servono per farmi un mio parere.
Dovrebbe mettere particolarmente in guardia poi l’estrema varietà con cui questi termini vengono resi nelle Bibbie, termini che in italiano sono abissalmente diversi, e che mostrano quale sia l’ambiguità del termine greco, da alcuni tradotto con “effeminati”, da altri con “depravati”, da altri con “omosessuali”, come se queste tre parole significassero la medesima cosa!
Il fatto che tu caro Sonny sia imprigionato nel tuo piccolo mondo di persona che non può accedere ai testi originali perché non ne conosci la lingua non vuol dire che anche altri debbano, per farti un piacere, abbassarsi alla tua prigione e mettersi a discutere su delle traduzioni. Chiedi al tuo amico Adriano Baston, se tanto ci tiene a discutere di greco perché allora il termine arsenokoites, usato secondo te per indicare gli omosessuali, in greco viene usato anche per indicare il rapporto tra un uomo ed una donna, ad esempio nel Penitenziale di Giovanni il Digiunatore (PG 83, 1985c). Questo si chiama discutere sui testi originali caro Sonny, e se non è pane per i tuoi denti, dovresti semplicemente smettere di ostinarti di aver ragione e lasciare che siano le persone che hanno studiato per avere le competenze per farlo a discutere di questi problemi.

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 01/02/2011 12:00]
01/02/2011 12:01



Ma non ti pare che nel tuo esempio ci sia qualcosa che non quadra Poly? Gli animali, non hanno il senso della ragione come noi esseri umani e si abbandonano agli istinti appunto definiti BESTIALI, perchè per loro non esiste alcun codice etico, culturale e tanto meno spirituale. Ma per noi esseri umani la cosa è BEN diversa!



Caro Sonny, Polymetis ha già ben spiegato che non giustifica il comportamento omosessuale degli uomini perché esiste anche tra gli animali, ha introdotto questo argomento SOLO per rispondere a chi sosteneva che essere omosessuali è contro natura.

Se la natura prevede che esistano animali omosessuali, significa che l'essere omosessuale non è andare contro natura, ci siamo fin qui?




Quindi caro Poly, la Scrittura serviva per stabilire, alla luce della sua autorità riconosciuta dallo stesso Cristo, se una cosa era sbagliata o giusta. Inutile che tu provi a dirmi che in greco il significato sia diverso.



invece è proprio questo è il punto:
Polymetis ha spiegato che il concetto odierno di omosessualità non corrisponde a quello che viene presentato nella Bibbia e se vai a rileggerti i suoi post l'ha fatto in maniera molto argomentata.
Quindi, secondo il parere di Polymetis le scritture non condannano l'omosessualità in quanto amore tra due individui dello stesso sesso.
Questo è ciò che pensa Polymetis, supportato dal pensiero di altri filologi e biblisti. Poi si può essere più o meno d'accordo con lui e con le sue tesi, ma è inutile ribadire che le Scritture condannino l'omosessualità, per Polymetis così non è e se si sta sbagliando sarà solo Dio a poterlo giudicare, come giudicherà ognuno di noi.



I traduttori, hanno appunto tradotto il senso del significato che lo scrittore duemila anni fa intendeva in italiano per farci capire a noi lettori oggi cosa volesse intendere e spiegarci!



purtroppo non è così.
La traduzione non è una scienza esatta, soprattutto se si vogliono tradurre termini che col tempo hanno assunto significati diversi o concetti che all'epoca neanche esistevano. La tua visione della traduzione è veramente troppo semplicistica.


Il senso non cambia!


eccome se cambia!




I gay, alla luce delle scritture e dal punto di vista di Dio, non sono accettati, se non previo cambiamento di condotta seguita dal pentimento delle opere precedenti! Mettila come vuoi, questo ho imparato dalla moralità cristiana!



Caro Sonny, quello che hai imparato tu dalla "moralità cristiana" potrebbe non essere vero, così come potresti aver benissimo frainteso qual é il punto di vista di Dio e Polymetis ha tentato di spiegarti egregiamente anche il perché. Tu sei libero o meno di accettare le sue conclusioni, ma trovo inutile ribadire gli stessi concetti che ti sono già stati ampiamente confutati.

01/02/2011 12:06
OFFLINE
Cara (helzapoppin), fa piacere leggere che le mie parole vengano recepite e comprese da qualcuno, la tua replica esprime le stesse argomentazioni della mia, con solo pochi minuti di distanza.

Un abbraccio
01/02/2011 12:15
Polymetis, 01/02/2011 12.06:

Cara (helzapoppin), fa piacere leggere che le mie parole vengano recepite e comprese da qualcuno, la tua replica esprime le stesse argomentazioni della mia, con solo pochi minuti di distanza.

Un abbraccio




Ringrazio te per la pazienza e la cordialità che dimostri nonostante gli attacchi personali a volte davvero disgustosi che ti sono stati rivolti.
Le tue parole mi hanno fatto molto riflettere, per questo ti sono riconoscente.
[SM=g7426]
01/02/2011 14:27
NATURA ?

Ma cosa è realmente naturale specie per un credente ?

Anche l'innesto fra Mandarini e Aranci ?

Anche L'inseminazione e uteri in affitto ?

Suddai diciamolo francamente.

eppoi..IL DILUVIO


7 Noè entrò nell'arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio.
8 Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo
9 entrarono a due a due con Noè nell'arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè.

ORA SI RICORRERA' ALL'ALLEGORIA ; MA STA' DI FATTO CHE NON SI ERA PORTATO ANCHE GEPPETTO L'UNICO IN GRADO DI CREARE PINOCCHIO CON UNA SEGA.

OLTRETUTTO,
il tenero Poly (di parte) con la scusa del grecista, non fa che esaltare delle nozioni che probabilmente gli sono state trasmesse direttamente dallo spirito santo e nel contempo denuncia l'altrui ignoranza e il mare magnum della stessa chiamata Internet e/o similia.

Grazie addio NO poly ?

Infatti internet non è altri che una continua apologia omosessualistica anch'essa ignorantia ?

CMQ
Visto l'evolversi della discussione, passiamo oltre e dedichiamoci a sconfessare definitivamente le teorie del poly tramite gli stessi scienziati che ha appena mensionato:


J. McNeill, T. Römer, D.S. Bayley, J. Boswell, R, Scroggs, e altri antichisti ancora a cui ultimo ma non ultimo mi aggiungo pure io, che come storico della filosofia antica ho tutte le conoscenze di greco che mi servono per farmi un mio parere.





CONTINUA>>>>>>>>>>>
01/02/2011 14:52
OFFLINE
Per ®@ffstef@n


"NATURA ?

Ma cosa è realmente naturale specie per un credente ?

Anche l'innesto fra Mandarini e Aranci ?

Anche L'inseminazione e uteri in affitto ?

Suddai diciamolo francamente.

eppoi..IL DILUVIO"



Tutto è natura, anche la bomba atomica, se infatti accade, significa che rispetta le leggi della fisica. Noi uomini stessi siano natura, sicché sono all'interno della natura anche tutti i nostro prodotti. Una distinzione tra tecnica e natura non è cioè sostenibile, perché la tecnica è la natura dell'uomo: così come i castori fanno le dighe di legno, così noi uomini facciamo bombe atomiche, sicché tutto è naturale, perché tutto rispetta le leggi della natura, ed è fabbricato da enti naturali.


"ORA SI RICORRERA' ALL'ALLEGORIA ; MA STA' DI FATTO CHE NON SI ERA PORTATO ANCHE GEPPETTO L'UNICO IN GRADO DI CREARE PINOCCHIO CON UNA SEGA."



Io non allegorizzo niente, semplicemente mi chiedo cosa c'entri. Oltre al fatto che sono cattolico e non TdG, sicché non credo ad una parola della storicità dei fatti narrati nella Genesi, come infatti non vi crede la maggioranza dei cattolici, mi chiedo in aggiunta cosa potrebbe mai dimostrare la presunta realtà storica del racconto. Dimostrerebbe solo che Noè, dovendo ripopolare la terra, si portò coppie di animali eterosessuali, perché erano gli unici che gli servivano per ripopolare la terra. Ma questo non vuol dire che Noè condannasse gli animali omosessuali, vuol solo dire che gli animali omosessuali in questo contesto non gli servivano, ed avendo poco spazio sull'arca dovette scegliere quelli eterosessuali, vista la missione dell'arca stessa, cioè ripopolare la terra dopo il diluvio.


"OLTRETUTTO,
il tenero Poly (di parte) con la scusa del grecista, non fa che esaltare delle nozioni che probabilmente gli sono state trasmesse direttamente dallo spirito santo"



No, nozioni che mi sono state trasmesse nelle mie due lauree.


"Infatti internet non è altri che una continua apologia omosessualistica anch'essa ignorantia ? "



In internet si può trovare di tutto, sia ignoranza che persone istruite, il problema è che gli ignoranti non sanno discernere le fonti che leggono, proprio perché sono ignoranti, mentre la persona istruita è in grado di valutare l'attendibilità delle fonti che legge, e di fare un uso corretto della rete.


"Visto l'evolversi della discussione, passiamo oltre e dedichiamoci a sconfessare definitivamente le teorie del poly tramite gli stessi scienziati che ha appena mensionato: "



E come pretendi farlo di grazia, visto che del greco non sai neppure l'alfabeto? Hai altra spazzatura trovata in rete che non sei in grado di capire di cui vuoi renderci partecipi?
Come già detto i dibattiti tra grecisti dovrebbero essere lasciati ai grecisti, visto che gli altri, che possono leggere critiche fatte qua e là tra i vari studiosi, non possono minimamente valutare l'attendibilità di quello che leggono e decidersi razionalmente per una parte o per l'altra, essendo così costretti a decidere a simpatia...

Ad maiora






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