27/01/2011 20:50 |
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Simon Le Vay: il “cervello gay”
"Ripetutamente sono stato indicato come colui che ha dimostrato il fondamento genetico dell'omosessualità...
Non ho mai asserito questo" (The Sexual Brain, 1991, 122)
Questo biologo, ha studiato i cervelli di 41 cadaveri: 6 donne, 19 omosessuali maschi, e 16 uomini verosimilmente eterosessuali, focalizzandosi su un’area chiamata ipotalamo.
Il terzo nucleo interstiziale dell’ipotalamo anteriore (chiamato INAH-3), secondo il suo studio, mostrava dimensioni comparabili nelle donne e negli omosessuali, mentre appariva più grande negli eterosessuali.
Il ricercatore ipotizzava in questo dato la prova di una effettiva diversità strutturale responsabile della omosessualità.
Le controdeduzioni sollevate in ambito scientifico sono state molte, alcune davvero ovvie.
La “supposizione” che i 16 uomini eterosessuali fossero realmente eterosessuali era gravemente lacunosa laddove in 14/16 era indisponibile la storia sessuale.
Lo studio ha confrontato, in altre parole, omosessuali con una maggioranza di uomini dall'orientamento sessuale sconosciuto.
Ma di assoluta rilevanza è l’aspetto, neppure considerato, che la plasticità del cervello umano è tale che appare praticamente impossibile determinare se la dimensione di un’area determina il comportamento o piuttosto non sia un certo comportamento a determinare la voluminosità di una certa area, allo stesso modo in cui, per esempio, un certo esercizio fisico fa sviluppare selettivamente un determinato gruppo muscolare rispetto alla ipotrofia (scarso sviluppo) della stessa area quando non esercitata.
Restava quindi irrisolta la domanda chiave: le persone sono omosessuali perché hanno una piccola INAH-3 o la loro INAH-3 è più piccola a causa dei loro atti, pensieri e sentimenti omosessuali?
Molteplici aspetti depongono per una reale impossibilità di attribuire allo studio di Le Vay un significato scientifico (la prova dell'esistenza di un “cervello gay”):
. È dimostrato che il cervello cambia in risposta a modifiche legate al comportamento e all'ambiente. Per esempio, nelle persone che leggono in Braille dopo essere diventate cieche, l'area del cervello che controlla il dito della lettura è più grande.
· Non c'è unanimità tra gli scienziati su quale sia il modo migliore di misurare la INAH-3.
Alcuni ritengono che misurare il volume dell' INAH-3 per determinare l'orientamento sessuale di una persona sia come cercare di misurarne l'intelligenza basandosi sulla taglia del suo cappello.
· L’ipotesi “ipotalamica” non è in grado di spiegare il comportamento sessuale delle lesbiche né, tantomeno, quello dei bisessuali o dei transgender.
· Da un punto di vista infettivologico i cadaveri degli omosessuali esaminati erano tutti di persone con AIDS, quindi con patologico interessamento cerebrale da parte del virus HIV, notoriamente causa di atrofia.
· Infine va ricordato che le esperienze emozionali, fissate nel sistema limbico di cui fa parte l'ipotalamo, possono essere comunque sostituite da nuove esperienze emozionali: siamo di fronte a una sorta di "banca dati", che è soggetta al controllo e alla programmazione del pensiero cosciente, e perciò plasticamente modificabile. |
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