Per Omega
E saresti tu quello che mi spiega il significato!!!!?
Temo di non capire la tua ilarità. Forse sei un grecista e non mi hai avvisato, in caso contrario mi aspetto che tu penda dalle mia labbra. Inoltre, io non espongo il mio parere, ma il parere della bibliografia scientifica più aggiornata sull'argomento. Il testo scansionato non l'ho mica scritto io, ma un professore che è pure un domenicano.
Per ®@ffstef@n
Ecco come si pronuncia la chiesa "infallibile" e tanto amata da polymetis:
Tu devi essere un altro di quelli che non sa nulla di come funziona il magistero cattolico. Dici bene, la Chiesa è infallibile. Il problema è che secondo la teologia cattolica non ogniqualvolta parla il magistero si esprime la Chiesa, in caso contrario, se il papa fosse sempre infallibile, ci faremmo dare da lui i numeri del Lotto. Secondo il Concilio Vaticano I il Santo Padre è infallibile quando nell'esercizio delle sue funzioni promulghi definizioni in materia di morale e di fede ex cathedra. Questa è una prerogativa che viene usata molto di rado, e negli ultimi 200 anni è stata usata esattamente 2 volte (per la proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria e per la proclamazione del dogma dell'Immacolata). Il resto del magistero, non essendo coperto da infallibilità, è contestabilissimo. Anzi, i teologi cattolici hanno come loro estremo piacere di spiegare al magistero ordinario (che non è infallibile) perché esso debba correggere questa o quest'altra veduta. per una confutazione dei documenti del magistero da te linkati fatta da un prete gesuita si può leggere John J. McNeill, La Chiesa e l'omosessualità, Arnaldo Mondadori.
Un cattolico non è vincolato al parere di un elenco di padri della Chiesa, o di papi, perché come ripeto il magistero è infallibile solo a determinate condizioni stabilite dal Concilio Vaticano I, in caso contrario un parere non è dogma ma solo una communis opinio.
Inoltre, da capo, nessuna delle citazioni che riporti condanna l'omosessualità. Non si conosceva l'esistenza dell'omosessualità fino all'Ottocento. Prima di allora, poiché non esisteva il concetto di orientamento sessuale di un'individuo, si credeva che chi andava con persone dello stesso sesso fosse un individuo normalmente attratto da persone di sesso opposto e che tuttavia andava con persone del suo stesso sesso per pura viziosità. Nessuno dei Padri della Chiesa che elenchi, o dei papi che elenchi, se vissuto prima del XIX secolo, sapeva cosa fosse l'omosessualità.
Nei confronti poi di coloro che predicano le loro "opinioni", anziché la Parola di Dio, lo Spirito Santo è altrettanto chiaro:
"Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!..."
Ma io non predico un Vangelo diverso da San Paolo, affermo però che tu non hai capito nulla di quello che San Paolo dice. Ad esempio questo è un testo cattolico, il Catechismo della Conferenza Episcopale Olandese, che 30 anni fa era già più evoluto di te oggi:
"La Scrittura si esprime con estrema severità nei confronti dei contatti omosessuali (Gn 19; Rom 1). Ma non interpretiamola erroneamente. La Scrittura non intende bollare il fatto che certe persona privino quella inclinazione innaturale senza alcuna colpa da parte loro. La Scrittura intende stigmatizzare il compiacimento volontario di una perversione sessuale ormai di moda e che andava diffondendosi fra molti i quali, in realtà, si sentivano normalmente attratti dall’altro sesso.” (Il Nuovo Catechismo Olandese, Torino, 1969, Elledici, p. 468)
Un'altra interpretazione, fatta da qualcuno con delle competenze storiche decenti, ampiamente documentate.
Giacché nessuno entra nel merito delle argomentazioni date dalla mia scansione sul passo di Romani devo dire che trovo davvero patetica questa vostra ostinazione a rispondere evitando di entrare nel merito della mia replica sul significato di quel versetto. Ma giacché neppure avete letto quelle pagine, che aspettarsi?
[Modificato da Polymetis 17/01/2011 00:43]