Puoi spiegarmi, alla luce della scrittura che ora ti propongo, come un cristiano gay possa sentirsi
Un cristiano gay, e soprattutto un cristiano cattolico gay che rimane nella castità può senz'altro sentirsi ubbidiente a Dio, se pratica invece la sua omosessualità, allora alla luce delle scritture e soprattutto come oggi la chiesa cattolica interpreta tale, non può non sentirsi in colpa...
Mah... c'è un ma ... secondo me, non sono gli atti omosessuali il peccato peggiore con il quale un cristiano possa creare dispiacere a Dio, soprattutto se vengono praticati in una coppia stabile di due gay che si amano,
ma sono le perversità del cuore che veramente offendono Dio, e chi in questo 3d, che vuole in qualche modo rinfacciare qualcosa al buon Poly, possa dire di se di non averli mai praticati?
Per poly:
Poly, ti voglio un gran bene, e ti stimo perché continui ancora con grande pazienza rispondere a tutti, a volte anche a chi non ha proprio libertà di parola, essendone a sua volta in contraddizione tra ortodossia e ortoprassi!
[Modificato da Cristianalibera 17/01/2011 11:34]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)