Per Santapazienza
Prima di tutto qui non si sta parlando dei peccati di Poly, ma si mette in discussione la sua posizione su determinati punti dell'insegnamento biblico
ho paura che tu non abbia letto questa discussione. Qui non si discute solo del fatto che sia corretta o meno la mia interpretazione della Bibbia, si usa anzi un interpretazione del testo sacro per accusarmi e giudicarmi. Ho dunque tutto il diritto di rispedire le accuse al mittente smascherandone l'ignoranza.
Nessuno a lui nega la libertà di scegliere di essere l'omosessuale, ma si sta contestando l'insegnamento secondo il quale Dio approverebbe tale unione, e come tale potrebbe sviare altre persone che sono in ricerca della verità, per i quali il senso di dovere di un cristiano porta a mettere in guardia da false rappresentazioni del Vangelo.
Il Vangelo, così come la Bibbia tutta, non dicono un'emerito nulla sull'omosessualità, né in positivo né in negativo, perché ai tempi in cui furono redatti non si sapeva cosa fosse l'omosessualità, concetto che ha meno di due secoli.
Per Cristianalibera
"Un cristiano gay, e soprattutto un cristiano cattolico gay che rimane nella castità può senz'altro sentirsi ubbidiente a Dio, se pratica invece la sua omosessualità, allora alla luce delle scritture e soprattutto come oggi la chiesa cattolica interpreta tale, non può non sentirsi in colpa..."
Temo che ti sbagli, io non sento proprio nessuna colpa. C'è un motivo per cui alcune cose sono dogma e altre no, e cioè che, essendo la materia controversa, ognuno deve fare i conti con se stesso e poi vedersela con Dio.
Ad maiora