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PERCHÈ USCIRE DALLA CHIESA!!!

Tutto il contenuto di questo forum era ovviamente oggetto della mia precedente credenza cieca nella bibbia e frutto della fede in Dio.
Ora mi ritengo AGNOSTICO e personalmente, non m'interessa assolutamente più nulla di TUTTO l'argomento RELIGIOSO in generale,
avendo capito che è tutto frutto dell'uomo, bibbia compresa e che Dio non centra nulla con essa, ma ancor meno, anzi,
sopprattutto con la CHIESA CATTOLICA!!

Per questo motivo, lascio detto forum in sola lettura tranne le tre cartelle:

MESSAGGI, ANNUNCI e RIFLESSIONI PROFONDE dove anche gli anonimi possono accedere.

Chi vuol conoscere le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta,
può farlo andando a curiosare cliccando il link in rosso quì sotto:


FALSE VERITÀ


SE QUALCUNO AVESSE BISOGNO DI COMUNICARE CON ME:

sonnyp@email.it

Shalom.
 
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Autore

Chiarimento posizione spirituale.

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2011 16:35
18/01/2011 21:53
OFFLINE
Per Sonny


“Ho letto Poly...
E non sono assolutamente d'accordo con l'autore del libro!

Intanto noto che non hai confutato nulla del discorso ACCUSATORIO riportato da @ffstef@n dal titolo:

La condanna dei Padri e dei Dottori della Chiesa.

Mi piacerebbe sentire cos'hai da replicare.”



Evidentemente o sei cieco o limitato concettualmente, perché io ho già replicato e demolito facendo ben due considerazioni, che riporto:

“Tu devi essere un altro di quelli che non sa nulla di come funziona il magistero cattolico. Dici bene, la Chiesa è infallibile. Il problema è che secondo la teologia cattolica non ogniqualvolta parla il magistero si esprime la Chiesa, in caso contrario, se il papa fosse sempre infallibile, ci faremmo dare da lui i numeri del Lotto. Secondo il Concilio Vaticano I il Santo Padre è infallibile quando nell'esercizio delle sue funzioni promulghi definizioni in materia di morale e di fede ex cathedra. Questa è una prerogativa che viene usata molto di rado, e negli ultimi 200 anni è stata usata esattamente 2 volte (per la proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria e per la proclamazione del dogma dell'Immacolata). Il resto del magistero, non essendo coperto da infallibilità, è contestabilissimo. Anzi, i teologi cattolici hanno come loro estremo piacere di spiegare al magistero ordinario (che non è infallibile) perché esso debba correggere questa o quest'altra veduta. per una confutazione dei documenti del magistero da te linkati fatta da un prete gesuita si può leggere John J. McNeill, La Chiesa e l'omosessualità, Arnaldo Mondadori.
Un cattolico non è vincolato al parere di un elenco di padri della Chiesa, o di papi, perché come ripeto il magistero è infallibile solo a determinate condizioni stabilite dal Concilio Vaticano I, in caso contrario un parere non è dogma ma solo una communis opinio.
Inoltre, da capo, nessuna delle citazioni che riporti condanna l'omosessualità. Non si conosceva l'esistenza dell'omosessualità fino all'Ottocento. Prima di allora, poiché non esisteva il concetto di orientamento sessuale di un'individuo, si credeva che chi andava con persone dello stesso sesso fosse un individuo normalmente attratto da persone di sesso opposto e che tuttavia andava con persone del suo stesso sesso per pura viziosità. Nessuno dei Padri della Chiesa che elenchi, o dei papi che elenchi, se vissuto prima del XIX secolo, sapeva cosa fosse l'omosessualità.


Riassumo per i tardi a comprendere:

1)Per il cattolico non tutto il magistero è infallibile. I cattolici sono liberissimi di dissentire da quello che dice il papa, o chiunque altro, Padre della Chiesa o cardinale che sia, perché l’infallibilità pontificia dichiarata dal Concilio Vaticano I copre solo le definzioni dogmatiche ex cathedra Petri. Sicché una persona è liberissima di essere cattolica e non essere d’accordo col papa, perché il papa non è infallibile, sono alcuni suoi atti ad esserlo. Gli atti infallibili sono le definizioni dogmatiche, cioè quelle date ex cathedra, ma nessuno dei passi riportati ricade in questa casistica, sicché essi sono irrilevante. Un altro esempio. Il papa attuale condanna l’uso dei profilattici. Frega qualcosa a qualcuno? Il mese scorso il vescovo cattolico di Lucerna ha fatto distribuire gratis nella sua diocesi dei preservativi con un camion:


www.swissinfo.ch/ita/societa/Profilattici_con_la_benedizione_di_una_chiesa.html?cid=...

Questi magnifici preservativi colorati hanno stampato il logo della diocesi cattolica di Lucerna. Vi piace il colore?
La cosa vi sembra strana? Non lo è affatto. Siete voi a non capire nulla di come funzioni il magistero cattolico. Noi siamo liberissimi di pensare che il papa sia un idiota, e grazie al cielo questo non è il caso, ma la storia conosce addirittura papi cattolici che sono stati condannati dalla Chiesa come eretici (es. papa Onorio), ergo il vostro dire che un cattolico non può fare una cosa perché “lo dice il papa” è un emerita sciocchezza di chi non capisca nulla di come funzioni il magistero cattolico. Noi non siamo TdG, dove la Parola della Schiavo, qualsiasi cosa scritta su quelle ridicole riviste, è Legge, noi cattolici distinguiamo tra documenti fallibili e documenti infallibili, e nessuna dichiarazione sull’omosessualità sta su un documento che rientri nella categoria infallibile, ergo, finché questo non avverrà, i cattolici possono dissentire da magistero.


“Secondo, l'autore del tuo libro non mi stupirei se fosse Gay, visto le strenue difese che ha usato per liberarvi dai sensi di colpa che la coscienza vi fa sentire addosso....”



Io non senso nessun senso di colpa. Può mai l’amore tra due persone adulte e consenzienti fare sentire in colpa?


“Come dire, si, sono gay ma.... è colpa dellintolleranza umana se lo considerate un peccato! Andare uomini con uomini è del tutto giustificato dalla creazione di Dio che ha permsesso oltra alla prima coppia umana, uomo/donna, di formare anche altri tipi di coppie... “



Veramente io ho detto che è giustificabile qualunque cosa sia edificata sull’amore, e non danneggi alcuno.


“Certo, ora usi la musica composta dal tuo James Alison scritta nel libro "Fede oltre il risentimento", ma.... sempre di musica vostra si tratta e sai com'è... finchè tu chiedi a un oste se il suo vino è buono... la risposta te la puoi dare da solo, non ti pare? “



Mi sembra del tutto evidentemente che entrambi i nostri pareri sono “di parte”, dunque occorrerà concentrarsi sulle argomentazioni e non su chi le pronunci.


“Mettila come vuoi, ma anche a distanza di duemila anni, la perversione sessuale, soprattutto quella maschile, è sempre condannabile da un punto di vista MORALE e spirituale, ed è questo che io ti contesto nell'ambito della tua spiritualità! “



Tu puoi condannare quanto vuoi la perversione, ma non sei minimamente riuscito a dimostrare perché l’amore tra due uomini o due donne rientrerebbe nella categoria della "perversione". Che cos'ha di perverso che due persone si amino e il loro amore le faccia crescere insieme?
L'unica perversione si chiama omofobia...


“Inoltre.... quello che lui cita, sulle usanze al tempo di Paolo di far fare alle donne il ruolo degli uomini usando il loro canale rettale, bhè... che la depravazione sia stata usata nel passato, questo non significa cambiare il senso delle parole! Quello che è OSCENO, rimane OSCENO Poly! “



Veramente la parola “osceno” non esiste nella Bibbia, come nessuna altra parola italiana, te l’ho già detto. T’ho poi già spiegato che, come abbondantemente illustrato dall’autore, Paolo sta condannando i rapporti omoerotici che avvenivano all’interno di culti pagani e orgiastici, perché, banalmente, erano gli unici che Paolo conoscesse, non esistendo ancora la categoria di omosessualità, ma soprattutto sono quelli di cui si parla di quella lettera. Dunque quella di Rm non è una condanna dell’amore gay, che Paolo neppure sapeva cosa fosse, ma degli uomini che vanno con altri uomini che lui conosceva, cioè gli unici di cui può parlare un testo scritto nel I secolo: rapporti omo-erotici all’interno di pederastia, culti idolatrici vari, e prostituzione sacra. Visto che io sarei di parte, ti riporto un intervento di Trainello, che è eterosessuale, cattolico, moderatore di infotdgeova che suppongo tu conosca, ma soprattutto è un antropologo. Egli, pur condannando l’omosessualità sulla base di argomentazioni tratte dall’antropologia filosofica tomista, ammette chiaramente che una condanna dell’omosessualità non è presente nella Bibbia:

“Il concetto di “omosessualità” non esisteva prima della fine del XIX secolo. Per “omosessuale” si intende uno specifico orientamento sessuale.
Ai tempi in cui Paolo scriveva (nonostante le pratiche omosessuali fossero molto diffuse), nessuno pensava che ci fossero degli uomini (o donne) caratterizzati da uno specifico orientamento sessuale tale da condurli ad amare in modo esclusivo persone del proprio stesso sesso. Il concetto di “omosessualità” così come lo intendiamo noi è figlio del concetto di “amore romantico” il quale era sconosciuto all'età antica ed è sconosciuto alla stragrande maggioranza delle culture umane (essendo figlio del medievale “amor cortese” e del romanticismo, che sviluppo in senso “passionale” le idee da questo forgiate). Paolo, quindi, non intendeva condannare quelli che noi oggi chiamiamo “omosessuali”, ma intendeva condannare una specifica pratica sessuale: il rapporto omoerotico inteso come vizioso.
Ora, per praticare la sodomia in senso omoerotico non c'è bisogno di essere omosessuali. In parecchi contesti culturali è considerato normale, come atto di sottomissione, ad esempio, che un uomo si conceda ad un altro uomo (ora non lo ho a portata di mano, ma su uno dei più noti manuali di antropologia culturale in uso nelle nostre università c'è un intero capitolo dedicato alla materia), questo perché nell'uomo l'oggetto della pulsione sessuale non è geneticamente definito in modo netto, ma può variare a seconda delle condizioni psicologiche e del contesto culturale (a prescindere, ovviamente, dal fatto che qualcuno possa essere geneticamente determinato a preferire persone del proprio stesso sesso, argomento molto dibattuto di cui qui non possiamo occuparci). Nella fattispecie, nel mondo greco-romano, i rapporti omosessuali erano molto frequenti. Venivano praticati ad ampio raggio, da moltissimi uomini che, per il resto, vivevano una vita perfettamente “normale” avendo moglie e figli. Era normale per un giovane concedersi al proprio mentore, generalmente una persona più anziana, più ricca o più influente... ed era normale per un padrone abusare dei propri schiavi come simbolo della loro sottomissione. In più era diffusa la prostituzione cosiddetta sacra (sia maschile che femminile). E' a questo tipo di pratiche che Paolo intende riferirsi, non alla condizione degli omosessuali. Paolo non condanna certo chi prova attrazione o amore per persone del proprio stesso sesso, ma chi per “vizio” (vale a dire per i motivi suindicati) si dedica ai rapporti omosessuali; perché nel contesto culturale specifico in cui Paolo si muove, questo è il “problema” che i cristiani si trovano a dover affrontare, non quello delle coppie gay
.”

forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=17&t=1438&p=17183&hili...

In questo senso Paolo non vede omosessuali, vede uomini per lui normali che vanno a uomini anziché a donne. Siamo d’accordo sul fatto che, se una persona fosse eterosessuale e andasse a uomini, sarebbe vizioso, perché non lo farebbe per amore, ma solo per provare del piacere. Ora, questo è esattamente quello che Paolo vede: uomini normali che vanno con altri uomini, e lui associa questo comportamento all’idolatria. La condanna di Paolo è ispirata ed infallibile, basta capire cosa Paolo stia condannando, e per capire cosa un uomo del I secolo condanni occorre scoprire cosa un uomo del I secolo potesse vedere nel mondo. Paolo non poteva vedere degli omosessuali, perché l’idea di “orientamento sessuale” risale all’Ottocento, sicché, per sapere cosa l’Apostolo condanna, occorre fare della “storia dei concetti”, e ci si renderà conto che ciò che viene condannato da Paolo è ciò che Paolo può percepire. E ciò che egli percepisce è un uomo oggi diremmo “etero” che va con un altro uomo per vizio, idolatria, ecc. In questo senso, tenendo conto del senso autentico del versetto fornitoci da questo studio di “archeologia semantica”, la condanna di Paolo resterà valida. Ma non sarà in alcun modo possibile vederci una condanna dell’omosessualità, perché Paolo non conosce l’omosessualità.
Quello che noi possiamo dire, visto che lui non poteva immaginarsi l’amore tra due uomini attratti dal proprio sesso, è che se egli avesse saputo che questo amore era possibile, non l’avrebbe condannato. Non scrive lui stesso che: “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo: contro queste cose nonc'è legge.” (Gal 5,22)

Per Paolo il rapporto omoerotico è contro natura perché egli immagina che chi lo compia è sempre “eterosessuale”, infatti l’omosessualità era sconosciuta, e poiché Paolo vede un eterosessuale, dunque per natura attirato dall’altro sesso, che invece va a uomini, può ben dire che sta andando contro natura, cioè la propria natura che lo spingerebbe invece verso le donne. Vale a dire che se Paolo avesse saputo che esistono uomini che invece per natura sono attratti dallo stesso sesso, avrebbe detto invece che per essi è contro natura andare a donne, cioè contro la loro intima natura, mentre sarebbe un’assecondare la propria natura omosessuale l’andare con persone dello stesso Paolo. Ma Paolo questo non lo può dire, perché non sa cosa sia l’omosessualità, e dà qui parte la sua condanna di chi, visto come “etero”, va contro la sua natura andando con altri uomini.
Questo non è un errore di Paolo, e la sua condanna resta valida, una volta che si sia capito, in base alla storia dei concetti, a chi fosse indirizzata.
Indaghiamo cosa significhi ora il passo in cui si dice “hanno cambiato l’uso naturale.” Bisogna innanzitutto vedere cosa voglia dire “contro natura”. Come già detto se voi pensate in italiano non capirete mai nulla dei testi biblici, che vanno invece studiati nella lingua in cui furono scritti e in base al significato che le parole avevano allora. “Natura” si riferisce all’epoca di Paolo non solo all’ordine fisso e prestabilito del cosmo, come avviene in italiano contemporaneo, ma anche alle consuetudini sociali e alle convenzioni culturali . Paolo ad esempio dice che è contro natura che l’uomo si faccia crescere i capelli lunghi:
“Non è forse la natura stessa (ἡ φύσις) a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere?” (1Cor 11,14-15)

Suppongo che dunque voi dobbiate dedurne che chi porta i capelli lunghi è un gran peccatore al pari degli omosessuali!


Ma sì, guadate l’opera di Satana… Non vedete com’è peccaminosa questa fotografia?
E se non pensate che sia peccaminosa, perché allora se sia il portare capelli lunghi sia l’omoerotismo sono definiti contro natura, voi ritenete solo uno dei due peccaminoso?
E’ ora che vi spieghi cosa significa “natura” in San Paolo per togliervi d’impiccio.
Come annota un esegeta della Lettera ai Romani, professore di Nuovo Testamento all’università di Losanna: “Paolo non fa una distinzione netta tra legge naturale e costume sociale. Per lui, physis (natura) non si riferisce necessariamente a qualcuno di innato, ma si può anche applicare ad una convenzione culturale o sociale.” (T. Romer, L. Bonjour, L’omosessualità nella Bibbia e nell’Antico Vicino Oriente, Torino, 2007, Claudiana Editrice, p.121)


“Non puoi asserire di essere un fervente cattolico praticante se PRATICHI cose che la tua stessa chiesa critica pubblicamente!”



Evidentemente non hai ancora capito. Non è “La Chiesa” a condannare l’omosessualità, sono alcuni esponenti del clero. Il papa non è la Chiesa, Chiesa infatti è il nome di tutto il popolo di Dio assieme, sicché è dottrina “della Chiesa” solo quello che appartiene alla fede comune ed è definito dogmaticamente. Chi dice che la Chiesa condanna l’omosessualità, fosse anche il papa a dirlo, è in errore, e può essere in errore proprio perché secondo la dottrina cattolica, stringendo all’osso e semplificando, il papa è infallibile solo nelle sue definizioni dogmatiche ex cathedra.
Sicché il mondo cattolico presenza una polifonia di voci, e ci sono moltissimi teologi favorevoli all’omosessualità praticata. E nessuno li scomunica, perché è un parere del tutto legittimo. Ad esempio il più noto settimanale cattolico italiano, Famiglia Cristiana, dedicava un articolo all’omosessualità appena qualche settimana fa, sostenendo che sono possibile relazioni gay virtuose. L’articolo riprende una corrente teologica che sostiene che i rapporti omosessuale monogami siano leciti e virtuosi benché, in quanto non aperti alla procreazione, siano meno ricchi di quelli eterosessuali. Ma meno ricchi, imperfetti, non vuol dire viziosi, e infatti il teologo che scrive l’articolo parla esplicitamente di amore gay virtuoso. Cito questo articolo integralmente, affinché sia messa fine a questa ridicola falsa di te, che nulla sai di cosa si muova nel mondo cattolico, e che pretendi in modo assurdo che un cattolico non possa difendere la liceità dell’omosessualità. Ecco il pezzo:


10/12/2010

Da una parte si dà per scontato che l’omosessualità sia una condizione naturale mentre dall’altra viene vista come una devianza o un vizio. Come è possibile una così distante valutazione della condizione omosessuale?
Francesco V. – Siena


Gli antichi dicevano che nelle questioni complesse bisogna sempre distinguere per evitare di sbagliare. Lo faremo anche noi. Anzitutto distinguiamo tra la persona e le inclinazioni della persona. Una persona non può essere giudicata in base alle sue inclinazioni, perché in questo caso dovremmo giudicarci tutti abbondantemente viziosi.

Infatti tutti abbiamo i vizi capitali che ci inclinano a vivere viziosamente. Ciò che ci rende viziosi non sono le inclinazioni, ma il modo con cui gestiamo le inclinazioni. Tutti siamo tendenzialmente superbi, collerici, invidiosi, accidiosi, golosi, lussuriosi, avari. Ma tutti abbiamo anche il potere di scegliere come comportarci, cioè se assecondare queste inclinazioni o contenerle o addirittura incanalarle in un progetto di crescita umana.

La stessa cosa vale per l’inclinazione sessuale. Non solo quella omosessuale, ma anche quella eterosessuale. I manuali di morale hanno elencato un serie di comportamenti eterosessuali viziosi, ma hanno anche insegnato come vivere la eterosessualità perché diventi umana e umanizzante. La stessa cosa vale per l’omosessualità. C’è un modo vizioso di vivere l’omosessualità e un modo virtuoso. Dipende da come la persona sceglie di vivere questa sua inclinazione.

Qui però è necessario ricordare una nuova distinzione. Noi sappiamo che ogni persona umana porta in sé l’esigenza della socialità, cioè si sviluppa pienamente come persona umana relazionandosi con le altre persone. Il Signore lo ha indicato chiaramente quando ha detto che «non è bene che l’uomo sia solo». Tra le diverse relazioni a cui l’uomo dà vita per diventare pienamente uomo, la più sentita è la relazione personalizzata di affettività e di amore. È una esigenza che nasce non dall’inclinazione sessuale, ma dalla natura stessa della persona. Tutti sentono il bisogno naturale di creare una relazione personalizzata di amore con un’altra persona, sperando che quest’altra persona risponda a questo amore.

A questo punto entra l’inclinazione sessuale. C’è chi cerca questa relazione con una persona di sesso diverso, e così dà origine a una storia che presenta delle grandi ricchezze per le persone stesse e per la comunità, ma a condizione che vivano la relazione interpersonale eterosessuale in modo virtuoso. E c’è chi invece cerca questa relazione con una persona dello stesso sesso, e così dà origine a una storia che non presenta tutta la ricchezza della relazione eterosessuale per le stesse persone e per la società; ma può essere una relazione costruttiva a condizione – anche in questo caso – che viva la relazione interpersonale omosessuale in modo virtuoso.

Cosa vuol dire “vivere in modo virtuoso?” Oggi si sono dimenticate anche le regole elementari della vita umana e cristiana. Vivere in modo virtuoso significa concepire e vivere la vita in una prospettiva di fede, di speranza, di carità; ma anche di prudenza, di giustizia, di fortezza, di temperanza. Sono le virtù teologali e morali che formano l’ossatura morale e cristiana della persona.

Le persone eterosessuali o omosessuali devono essere consapevoli che tutto dipende dal modo con cui intendono gestire le loro inclinazioni sessuali, ma sapendo in partenza che la relazione omosessuale è oggettivamente più povera della relazione eterosessuale, e sembra più difficile da vivere in modo virtuoso.

Giordano Muraro




“Abbiamo zittito Polymetis?
Non mi dite che abbiamo messo in crisi Polymetis!!!!!

Sarebbe la prima volta che degli ignoranti come noi mettono a tacere un gigante della filosofia come il buon vecchio Poly! “



Forse tu passi al pc la tua intera esistenza, ma io ho una carriera da mandare avanti. L’ultima mia risposta è stata ieri sera, è passato un solo giorno. Non sono certo in ritardo con le risposte. Visitare il tuo forum una volta al giorno è anche troppo, accontentati dunque di avere da me una sola risposta al giorno in media, a meno che non abbia la giornata incredibilmente vuota, ma oggi non era il caso.

Per ®@ffstef@n


“A me la cosa che mi infastidisce del buo poly
è che questi dall'alto della sua filologia filosofia e/o come come la vuol chiamare, egli nega la condanna, -della sua stessa chiesa infallibile- contro gli omosessuali, e”



Io non nego le condanne da te riportate, dico solo che nessuna di quelle condanne, se scritta prima del XIX secolo parla di omosessualità e nessuna di esse, scritta prima o dopo tale secolo, rientra tra i documenti infallibili, sicché si può essere anche cattolici e non essere d’accordo con quei documenti.


“e asserisce che determinati passi biblici si referivano a tutt'altro e non ad accuse manifeste verso gli stessi. “


Manifesto a chi? Per la gente senza alcuna istruzione antropologica?


“Oltre a commettere l'errore di non attenersi al sesto comandamento della sua chiesa,”



Il senso comandamento cattolico dice “non commettere atti impuri”, ma cosa sia un atto impuro, o che l’omosessualità e l’amore tra due persone rientri in questa casistica, non è stato ancora dimostrato.


“e lui seppur constatando il fatto che nei primi secoli non c'era sentore di "omosessuali" (terminologia sconosciuta( “



Non termologia sconosciuta, bensì concetto sconosciuto. Non mancava solo la parola, mancava anche l’idea.


“oggi (anche grazie a queste assurde tesi) questi -omo sapiens- van camminando con il culo di fuori, si travestono da donne, si sodomizzano in pubblico, manifestano nelle piazze, frequentano siti internet e ragazzini minor4enni;

ma la cosa più scandalosa...vogliono insegnare questo modo di fare ai presunti loro nuovi compagni, etero e non”



Mi sfugge cosa c’entri questo col nostro discorso. Innanzitutto la tua lista mescola comportamenti peccaminosi con comportamenti che non si vede proprio cosa avrebbero di male. Capisco che frequentare minorenni sia peccato perché il partner non ha la maturità per essere consenziente, ma perché mai dovrebbe essere peccaminosi “manifestare in piazza” o “frequentare siti internet”? Inoltre, mi pare evidentemente che quelli che tu elenchi non sono comportamenti degli omosessuali, ma solo di alcuni omosessuali. Sarebbe errato considerare tutti i gay lascivi guardando al carnevale del gay pride esattamente come sarebbe folle considerare tutti gli eterosessuali lascivi perché esistono bordelli, strade affollate di prostitute, e veline spogliate in tv ad ogni ora. Quelli che tu elenchi non sono difetti dei gay ma della natura umana. Ci può essere un modo virtuoso e uno vizioso di vivere l’omosessualità esattamente come c’è un modo virtuoso ed un modo vizioso per vivere l’eterosessualità.
Inoltre, non mi sembra proprio che qualcuno ti abbia chiesto di diventare gay, dunque, perché scrivi: “vogliono insegnare questo modo di fare ai presunti loro nuovi compagni, etero e non”. Ma chi ti ha chiesto niente? Ma soprattutto: che cosa c’entro io? Ti ho mai chiesto o incitato a fare sesso con un altro uomo? Hai forse una statistica che dica che la maggioranza dei gay faccia richieste simili?


“Questa pubblicità è inammissibile non dalla chiesa, ma da una società civile e da un pubblico che ragiona con la testa e non con il culo.”



Cosa ci sia di inammissibile nell’amore responsabile tra due persone, quale che sia il loro sesso, è un vero mistero.

Per Omega


“Caro Poly,il libretto scritto dal professore domenicano non lo puoi paragonare ad una Scrittura. Si tratta sempre di una interpetrazione umana e quindi con grande possibilità di essere fallace. “



Vorrei essere chiaro. Non c’è il professore domenicano da una parte con la sua interpretazione, e voi dall’altra parte con la “pura Bibbia”. Anche la vostra è un’interpretazione, seppure decisamente scadente. Io non paragone J. Alison alla Bibbia, paragono la sua interpretazione della Bibbia alla vostra interpretazione della Bibbia. Voi non avete accesso diretto alla Bibbia più di quanto ce l’abbia io: la vostra lettura è un’interpretazione come la mia, solo che la vostra lettura è astorica, e frutto dell’ignoranza della storia dei concetti.


“E così è! Studiando bene il testo si può notare come quest'uomo enfatizzi il perdono e la misericordia di Dio senza nemmeno degnare di una virgola la sua GIUSTIZIA. “


Veramente il testo dice tutt’altro, cioè che non c’è un bel nulla da perdonare, perché il testo non parla di omosessualità ma di rapporti omoerotici nel contesto di pratiche pagane idolatriche.


“La magnificenza della misericordia di Dio è imprescindibile dalla sua giustizia perchè solo in questa Lui può operare nella sua Santità. “



E cosa farebbero di male 2 omosessuali per meritare che dio debba “far giustizia”?

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 18/01/2011 21:55]
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